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ONGI ETORRI URTZA! TUTTI E TUTTE LIBERE!
Centinaia di persone, ininterrottamente per diversi giorni, avevano protetto con i loro corpi Urtza sul ponte di Ondarroa, per resistere contro l’arresto. Noi come caso basco, così come tutte le realtà solidali con Euskal Herria, in quei giorni abbiamo seguito con attenzione e trasporto quanto stava avvenendo nel vivace e combattivo paesino sulla costa basca. Le immagini circolate in rete e i racconti delle nostre compagne e compagni lì presenti ci confermavano con chiarezza sia la persistenza della dura repressione contro la dissidenza basca, sia, allo stesso tempo, la forza e determinazione con cui le compagne e i compagni baschi resistono (https://www.youtube.com/watch?v=gVCEyBlsYLU)
Marzo 2015 UnCasoBascoARoma in Euskal Herria..con Karlos!
Mesi fa avevamo deciso di partecipare alla Korrika ma, come spesso accade in Euskal Herria, è stato un viaggio denso di incontri politici e di solidarietà attiva, di momenti di scambio e di crescita collettiva:
Ad Andoain con i compagni, le compagne e i familiari di Karlos, ad Ondarroa nel corteo per la liberazione dei presoak e in particolare di quelli malati..
Siamo partit* per partecipare alla Korrika, la maratona popolare a
sostegno della lingua basca, l’euskera.
Una lunga corsa che dal 1980, ogni 2 anni, attraversa le 7 province di Euskal Herria senza mai fermarsi, di giorno e di notte.
Durante la corsa singoli, collettivi, associazioni, si passano un testimone che racchiude un messaggio che viene letto l’ultimo giorno, nell’atto conclusivo della Korrika.
Il messaggio di quest’anno ha sottolineato il forte legame tra la lotta a sostegno dell’euskera, una lingua minorizzata, e le altre lotte politiche e sociali in corso in Euskal Herria: “nella piazza e in euskera, si combatte contro le ingiustizie sociali”.
Il km che abbiamo sottoscritto si trovava nella discesa di Barazar, nella provincia di Bizkaia, scendendo verso il paese di Zenauri.
Impressionante la partecipazione popolare a questo evento culturale, tanto nei paesi, nelle campagne, nei centri più piccoli, quanto nelle città più grandi, fino ad arrivare l’ultimo giorno a Bilbao con un grande evento che ha visto oltre 60 mila persone riversarsi nelle strade per celebrare la lingua e la cultura basca.
Emozionante per noi partecipare e contribuire a un pezzetto di questa storia, raccogliere il testimone e trasportarlo qualche centinaio di metri in avanti al grido incessante di TIPI TAPA TIPI TAPA KORRIKA, che veniva dalla camionetta che precedeva la maratona e dalla folla che l’accompagnava.
Con noi i compagni e le compagne di Santutxu insieme a quell* conosciuti in questi anni durante la vicenda di Lander e Aingeru e nel percorso di solidarietà e scambio con Euskal Herria.
In particolare sta volta siamo arrivati nel Paese basco con una motivazione fondamentale, riportare nella sua terra la storia Karlos, rinchiuso in isolamento nel carcere di Rebibbia da più di un mese, per un reato di Kale Borroka risalente al 1997, per il quale è stato condannato nel 2000 a 16 anni di carcere.
Per questo abbiamo corso con il suo nome stampato sulle magl
iette e portando trai vari striscioni che parlavano di libertà per i prigionieri e le prigioniere, anche una ‘pankarta‘ con scritto Karlos Libero Karlos Askatu!
Inoltre questo viaggio è stato l’occasione per visitare Andoain, il paese di Karlos, conoscere i suoi compagni e la sua famiglia, partecipare con loro al presidio che ogni venerdì i solidali e i familiari dei pres@s fanno in tutta Euskal Herria.
Ascoltando le loro parole abbiamo potuto constatare,come già sapevamo, che Karlos, nonostante vivesse da 15 anni in italia, è per tutti loro un compagno costretto alla latitanza e all’esilio dall’assurda condanna che gli era stata imposta, e dalle infami leggi spagnole che perseguitano la popolazione basca da decine e decine di anni.
Ci siamo ri-conosciuti nell’Herriko Taberna di Andoain, nelle scritte sui muri, negli striscioni, nei sorrisi, nelle strette di mano complici e solidali, al di là della distanza dei luoghi in cui viviamo e delle lingue diverse che parliamo.
Durante la nostra permanenza in Euskal Herria abbiamo avuto anche la possibilità di partecipare al corteo che si è svolto ad Ondarroa per la liberazione di Ibon “Iparra” e di tutti i detenuti malati.
Conoscevamo Ondarroa attraverso le straordinarie immagini che 2 anni fa ci avevano raccontato del muro di resistenza popolare, l’Herri Harresia, che aveva impedito per 3 giorni l’arresto di Urtza.
Questa volta un grande corteo cui hanno partecipato persone provenienti da tutta EH, ha sfilato per le strade della cittadina di pescatori, per concludersi in una grande piazza con i discorsi dei famigliari di Ibon e un canto in omaggio a “Iparra”, detenuto a madrid nonostante sia gravemente malato, e per chiederne la liberazione, insieme a quella de* presoak malati in generale.
La manifestazione si è sciolta cantando tutti insieme e a gran voce l’Eusko Gudariak. https://www.youtube.com/watch?v=PN-Ljep9Tr0
Nei giorni trascorsi in Euskal Herria abbiamo visitato diversi luoghi e incontrato vecchi e nuovi compagn* , da tutt* abbiamo apprezzato la grande accoglienza e disponibilità verso la ITALIAKO KUADRILLA.
A tutt* loro va il nostro ringraziamento, ESKERRIK ASKO, e il nostro arrivederci, AGUR…. eta BENGA!!!!!