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YOLANDA BARCINA E CONSOLATO di SPAGNA INTARTATI A ROMA
- Novembre 30, 2013 13:42
30.11.2013
Questa mattina a Roma di fronte al consolato di spagna, è stata intortata Yolanda Barcina e il governo spagnolo.Ennesima iniziativa di solidarietà con i NO TAV baschi condannati fino a due anni di carcere per aver tirato una torta in faccia alla presidentessa della regione Navarra, sostenitrice del treno ad alta velocità. In queste settimane sono state numerose le iniziative a sostegno dei lanciatori di torte in diversi paesi, anche a Roma e in val du Susa il movimento No Tav ha fatto sentire la sua vicinanza, a dimostrazione che le lotte si uniscono oltre i confini stabiliti e gli accordi tra paesi.
HAMAIKA HERRI BORROKA BAKARRA!
NO TAV AURRERA!
QUI IL VIDEO:
http://youtu.be/64nDw00VnV8
Di seguito il volantino distribuito durante l’azione:
SOLIDARIETÀ CON LE QUATTRO PERSONE CONDANNATE PER I “TARTAZZI” CONTRO LA TAV, A YOLANDA BARCINA
Il 27 ottobre 2011, tre persone “intartarono” la presidentessa della Navarra, Yolanda Barcina, durante una sessione plenaria della Comunità di lavoro dei Pirenei, nella cittá di Tolosa. Per alcuni secondi, la faccia di Barcina rimase coperta di dolce meringa. L’obiettivo di questa azione di protesta, realizzata dal movimento di disobbedienza TAV Mugitu!, era denunciare Barcina come la principale responsabile, tra le persone presenti alla riunione, dell’imposizione del Treno ad Alta Velocità in Euskal Herria (Paesi Baschi), imposizione che fin dal principio ha suscitato un’ampia opposizione. A Tolosa, l’azione non provocò detenzioni né identificazioni, mentre le guardie di sicurezza si limitarono a espellere i “lanciatori di torta” dalla sala. Tornati in Navarra, gli autori dei “tartazzi” furono arrestati dalla Polizia Forale e imputati per un supposto delitto di “attentato all’autorità” nell’Audienzia Nazionale spagnola, tribunale d’eccezione che si è arrogato il diritto di processarli. In un secondo momento, inoltre, durante la conferenza stampa realizzata il giorno successivo in Iruña (Pamplona) per spiegare le ragioni dell’azione, anche una quarta persona venne messa sotto processo con lo stesso capo d’accusa. Il 18 novembre l’Audiencia Nacional ha celebrato il processo, con richieste dai 5 ai 9 anni, condannando alla fine tutt@ a due anni di carcere.
Il Treno ad Alta Velocità è un progetto ecologicamente devastante ed economicamente disastroso. Gran sperperatrice d’energia, distruttrice dell’ambiente, rumorosa, la TAV aumenta la centralizzazione del territorio nelle grandi metropoli a danno dei piccoli paesi e delle città di mezze dimensioni, promuove l’ipermobilità ed è elitario: la maggior parte delle persone lo utilizza molto poco, o non lo usa affatto, e solo una residua minoranza vi ricorre con una certa frequenza. Le grandi opere come la TAV, inoltre, suppongono un grande sperpero di denaro pubblico e sono una delle cause dei grandi tagli al welfare che stiamo soffrendo. Oltre a tutto questo, la classe dirigente, negli ultimi venticinque anni, ha consapevolmente occultato il costo sociale, economico ed ecologico del progetto, ha mentito sulle sue supposte virtù ed ha insultato, quando non criminalizzato, l’opposizione alla TAV lì dove questa si è manifestata, mentre in molti casi si arricchiva in modo fraudolento, come dimostrano le carte di Bárcenas. Yolanda Barcina rappresenta perfettamente questo atteggiamento di prepotenza e inganno permanente.
Per questi motivi, consideriamo che azioni popolari come l’“intartamento” di dirigenti, che, come Yolanda Barcina, sono responsabili di aver imposto la TAV occultando i suoi effetti nocivi e di aver mentito sul suo vero impatto economico e sociale, sono perfettamente legittime e comprensibili come una giusta forma di protesta contra la TAV. In cambio, denunciamo che la gravità e l’assoluta sproporzione delle pene inflitte per queste quattro persone non hanno paragone in nessun paese occidentale, dato che azioni simili nei confronti delle autorità sono considerate infrazioni minori e praticamente senza conseguenze legali. Tutto questo rappresenta una vergognosa contraddizione con la “magnanimità” che la Giustizia mostra con politici bugiardi e corrotti, che vengono quasi sempre assolti. Per tutto questo, esigiamo la paralizzazione dei lavori della TAV e l’archiviazione del processo avviato nell’Audiencia Nacional contro queste quattro persone che addolcirono la faccia di Barcina. Possiamo affermare senza ombra di dubbio che questo processo riunisce tutti gli elementi propri dell’ingiustizia penale”, tra cui l’uso di tribunali d’eccezione come l’Audiencia Nacional per reprimere la dissidenza sociale e l’applicazione di codici penali sempre più repressivi per criminalizzare la disobbedienza civile. Vogliamo che la fine di questo processo si converta in una presa di coscienza del carattere inutile e dannoso della TAV e di altre infrastrutture ugualmente distruttive.
No al Treno ad Alta Velocità
IN VAL DI SUSA COME IN EUSKAL HERRIA…NO TAV OVUNQUE!
Www.tavtazo.org mugitu.blogspot.org uncasobascoaroma.noblogs.org
uncasobascoaroma
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18 novembre processo per i “TARTAZZI” contro il T.A.V
- Novembre 6, 2013 15:34
MANIFESTO DI SOLIDARIETÀ CON LE QUATTRO PERSONE SOTTO PROCESSO PER I “TARTAZZI” CONTRO LA TAV A YOLANDA BARCINA
L’Audienzia Nazionale fissa il processo per il 18 novembre, con richieste da 5 a 9 anni di carcere
Il 27 ottobre 2011, tre persone “intartarono” la presidentessa della Navarra, Yolanda Barcina, durante una sessione plenaria della Comunità di lavoro dei Pirenei, nella cittá di Tolosa. Per alcuni secondi, la faccia di Barcina rimase coperta di dolce meringa. L’obiettivo di questa azione di protesta, realizzata dal movimento di disobbedienza TAV Mugitu!, era denunciare Barcina come la principale responsabile, tra le persone presenti alla riunione, dell’imposizione del Treno ad Alta Velocità in Euskal Herria (Paesi Baschi), imposizione che fin dal principio ha suscitato un’ampia opposizione. A Tolosa, l’azione non provocó detenzioni né identificazioni, mentre le guardie di sicurezza si limitarono a espellere i “lanciatori di torta” dalla sala. Tornati in Navarra, sin embargo, gli autori dei “tartazzi” furono arrestati dalla Polizia Forale e imputati per un supposto delitto di “attentato all’autorità” nell’Audienzia Nazionale española, tribunale d’eccezione que si è arrogato il diritto di processarli. In un secondo momento, inoltre, durante la conferenza stampa realizzata il giorno successivo in Iruñea (Pamplona) per spiegare le ragioni dell’azione, anche una quarta persona venne messa sotto processo con lo stesso capo d’accusa. Attualmente, l’Audienzia Nazionale ha fissato per il prossimo 18 novembre la celebrazione del processo, con richieste dai 5 ai 9 anni di carcere.
Il Treno ad Alta Velocità è un progetto ecologicamente devastante ed economicamente disastroso. Gran sperperatrice d’energia, distruttrice dell’ambiente, rumorosa, la TAV aumenta la centralizzazione del territorio nelle grandi metropoli a detrimento dei piccoli paesi e delle città di mezze dimensioni, promuove l’ipermobilità ed è elitista: la maggior parte delle persone lo utilizza molto poco, o non lo usa affatto, e solo una residua minoranza vi ricorre con una certa frequenza. Le grandi opere come la TAV, inoltre, suppongono un grande sperpero di denaro pubblico e sono una delle cause dei grandi tagli al welfare che stiamo soffrendo. Oltre a tutto questo, la classe dirigente, negli ultimi venticinque anni, ha consapevolmente occultato il costo sociale, economico ed ecologico del progetto, ha mentito sulle sue supposte virtú ed ha insultato, quando non criminalizzato, l’opposizione alla TAV lí dove questa si è manifestata, mentre in molti casi si arricchiva in modo fraudolento, como dimostrano le carte di Bárcenas. Yolanda Barcina rappresenta perfettamente questo atteggiamento di prepotenza e inganno permanente.
Per questi motivi, consideriamo che azioni popolari come l”intartamento” di dirigenti, che, come Yolanda Barcina, sono responsabili di aver imposto la TAV occultando i suoi effetti nocivi e di aver mentito sul suo vero impatto economico e sociale, sono perfettamente legittime e comprensibili como una giusta forma di protesta contra la TAV. In cambio, denunciamo che la gravitá e l’assoluta sproporzione delle pene da 5 a 9 anni di prigione richieste per queste quattro persone non hanno paragone in nessun paese occidentale, dato che azioni simili di lanciamento di torte alle autoritá sono considerate infrazioni minori e praticamente senza conseguenze legali. Tutto questo rappresenta una vergognosa contraddizione con la “magnanimità” che la Giustizia mostra con politici bugiardi e corrotti, che vengono quasi sempre assolti. Per tutto questo, esigiamo la paralizzazione dei lavori della TAV e l’archiviazione del processo incoato nell’Audienzia Nazionale contro queste quattro persone che addolcirono la faccia di Barcina. Oltretutto, questa è una questione che, in caso essere messa sotto processo, avrebbe dovuto esserlo a Tolosa, luogo dei fatti. Possiamo affermare senza ombra di dubbio che questo processo riunisce tutti gli elementi propri dell”ingiustizia penale”, tra cui l’uso di tribunali d’eccezione come l’Audienzia Nazionale per reprimere la dissidenza sociale e l’applicazione di codici penali sempre più repressivi per criminalizzare la disobbedienza civile. Vogliamo che la fine di questo processo si converta in una presa di coscienza del carattere innecessario e dannoso della TAV e di altre infrastrutture ugualmente megalomane e distruttive.
No al Treno ad Alta Velocità
Fine del processo contro i quattro lanciatori di torte
La disobbedienza non è un delitto
Diffusione del manifesto:
Vi chiediamo di diffondere questo manifesto di solidarietà nel vostro ambiente e di comunicare il vostro appoggio all’indirizzo mugituaht@gmail.com, indicando il nome dell’associazione o della persona.
16 novembre:
Manifestazione contro la TAV e in appoggio ai lanciatori di torte a Iruñea (Pamplona).
18 novembre:
Processo e concentrazione all’Audienzia Nazionale (sala San Fernando de Henares, Madrid).
Appoggio economico:
3035.0068.08.0680058591 (Laboral Kutxa)
Campagna di solidarietà:
Chiamiamo la popolazione a partecipare alla campagna di sostegno nel modo che consideri più opportuno: partecipando alle dinamiche proposte; scrivendo ai mass media; organizzando conferenze con i “lanciatori di torte”: promuovendo iniziative d’appoggio economico (concerti, sorteggi…); aderendo individualmente o collettivamente al manifesto di solidarietà; appoggiando economicamente; ecc.
video di solidarietà ai TavTazos
https://www.youtube.com/watch?v=kMlxsnt5Fg4#t=184
iniziativa in Val di Susa con attivist* del movimento No Tav Basco e EHL Torino
http://www.notav.info/agenda/dalla-valsusa-ai-paesi-baschi-fermarlo-si-puo/
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