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3 novembre, con Aingeru e Piol !

  • Novembre 3, 2014 11:07

AINGERU EPAIKETA MANI KARTELAAingeru Cardaño, che molti di noi hanno avuto la fortuna di conoscere l’anno scorso come compagno coimputato nel processo di Lander, sarà nuovamente giudicato oggi, 3 novembre, presso l’audiencia nacional di madrid.
Insieme a un altro compagno di Indautxu, Piol, saranno chiamati oggi a processo per rispondere all’accusa di un presunto reato di kale borroka, che si riferisce a 14 anni fa e per cui il pubblico ministero chiede 5 anni di carcere.

Una storia che si ripete quella della persecuzione da parte dell’autorità madrilena, di giovani indipendentisti baschi, per presunti reati di danneggiamento, anche a distanza di molti anni, con l’inutile scopo di punire, limitare e scoraggiare la dissidenza basca, che invece non teme la repressione e va avanti verso la liberazione di Euskal Herria e di tutti i prigionieri e le prigioniere politiche ancora costrette nelle carceri spagnole e francesi.

Complici e solidali con Aingeru e Piol!
Non sarete mai soli!

BORROKA DA BIDE BAKARRA!
LA LOTTA è L’UNICO CAMMINO!

 

11 ottobre “NON LASCIAMOLI SOLI” Solidarietà con Urtzi,Telle e i giovani baschi!

  • Ottobre 7, 2014 19:34

kartelaUrtzi e Telle , due giovani ragazzi di Bilbao, arrestati nel giugno del 2012 per la presunta partecipazione ad alcuni incidenti durante lo sciopero generale del 29 marzo dello stesso anno sono stati condannati a due anni e sei mesi lo scorso 22 settembre. L’Alta Corte aveva dichiarato che ci sarebbe stata una “punizione esemplare” per chi avesse procurato “distrubi”.
Dopo la condanna i due ragazzi hanno scelto la via della “disobbedienza” ed hanno deciso di non presentarsi alle autorità nel giorno della scadenza del mandato. Il 2 ottobre infatti è stata indetta una conferenza stampa in cui i due hanno dichiarato la loro volontà a non consegnarsi  dichiarandosi ingiustamente giudicati e condannati in un processo farsa.
Per questo i compagni e le compagne hanno scelto, come atto di solidarietà, di lanciare un concentramento nella piazza del quartiere di Deusto (il quartiere di Urtzi e Telle) per tutta la mattina di sabato 11 ottobre, caratterizzata da azioni da parte del movimento femminista, dei sindacati, delle organizzazioni politiche e dei movimenti giovanili con lo slogan comune “Non lasciamoli soli”.

Urtzi e Telle li abbiamo conosciuti a Roma e ci sentiamo complici e solidali con loro e con quanti e quante, in Euskal Herria, ogni giorno affrontano l’infamità della repressione e la prepotenza delle leggi spagnole, come l’assurdo caso dei 4 compagn* di Bilbao, che pochi giorni fa sono stati condannati per aver scritto una lettera in ricordo di una militante morta.Oroimena 4

Intanto oggi per lo stato spagnolo, arriva la sesta condanna da parte del tribunale europeo dei diritti umani, per non aver investigato su due casi di tortura denunciati nel 2008 e 2011.

 
ELKARTASUNA eta ASKATASUNA
EUSKAL HERRIA AURRERA

HERRI HARRESIA, LOYOLA difende giovani militanti baschi/e

  • Settembre 23, 2014 18:20

22 settembre 2014
UN MURO POPOLARE CONTRO LA REPRESSIONE

IMG_8508E’ cominciato ieri all’audiencia nacional di madrid il processo per 28 giovani indipendentist* basch* accusati, di appartenenza a Segi, un organizzazione giovanile, considerata terroristica e per questo messa fuori legge dal governo spagnolo nel 2007.

Dei 23 presenti al processo, tutti quelli che hanno testimoniato hanno denunciato le pesanti torture subite durante il periodo di incomunicacion, costretti ad auto incolparsi per dare modo alla magistratura di aprire un processo che altrimenti non avrebbe potuto nemmeno iniziare, essendo basato unicamente sulle testimonianze estorte con abusi, vessazioni e maltrattamenti ai danni dei giovani militanti baschi.

5 ragazz*, Jazint Ramirez, Xabier Arina, Imanol Salinas, Igarki Robles e Irati Tobar, hanno scelto di non presentarsi al processo ed immediatamente per loro è scattato il mandato di cattura.

Nel pomeriggio di ieri nel comune di Azpeitia, davanti alla cattedrale di Loyola centinaia di solidali si sono stretti intorno ai 5 giovani, per tentare di impedirne l’arresto e per testimoniare al mondo l’infamità e la brutalità della finta democrazia spagnola nei confronti dei dissidenti baschi.

SegiTre ore di Herri Harresia – Muro Popolare- hanno temporaneamente impedito la cattura dei giovani militanti.
La polizia autonoma basca, la ertzaintza, ha faticato per portare a termine l’infame compito e l’ha fatto picchiando decine e decine di attivist* di ogni età che hanno resistito il più possibile per difendere i compagni e le compagne accusate.

LA ERTZAINTZA LLEGA A LOYOLA PARA DETENER A LOS CINCO PROCESADOS DE SEGI

 

 

Anche due manifestanti sono stati arrestati con l’assurda accusa di lesioni nei confronti di un poliziotto che pare si sia rotto una gamba cadendo goffamente mentre era intento ad aggredire il presidio.

Ancora una volta la dignità, la forza e la determinazione di Euskal Herria si è opposta all’arroganza e all’arbitrarietà dell’infame legislazione spagnola.

VIDEO Herri Harresia Loyola

Da Roma tutta la nostra solidarietà e vicinanza con i compagni e le compagne basche.

BORROKA DA BIDE BAKARRA!
LA LOTTA è L’UNICO CAMMINO!

Libertà per i/le giovani indipendentisti/e baschi/e!
Libertà per Euskal Herria!

29 giugno – Abordatzera! PIRATI A BORDO! – al Bilancione Occupato

  • Giugno 21, 2014 00:29

Abordatzera! Proiezione del documentario sui Pirati di Donostia

MILANO – BERGAMO – NAPOLI – FIUMICINO

“Abordatzera! Pirati a bordo!” è un documentario che racconta unaAbordatzera_generale_vert
curiosa iniziativa che si effettua durante le vacanze estive a
Donostia (San Sebastian) nei Paesi Baschi, organizzata a partire dal
2003 da un gruppo di giovani che, sfidando il Comune, proposero una
festa più popolare e creativa e ricca di impegno politico…
Da allora, il porto accoglie oltre 5000 partecipanti, che con le
zattere provano a raggiungere la spiaggia, ricordandoci ogni estate
che… tutti i cambiamenti sono possibili!

domenica 29 giugno 2014
Fiumicino – Bilancione occupato – Via del Faro (vecchio faro di Fiumicino)
Dalla mattina • porta il materiale e costruisci la tua zattera!
ore 16.00 • all’abbordaggio, con le zattere costruite la mattina
ore 19.00 • aperitivo e incontro con le autrici del documentario
“Abordatzera! Dokumental Etnografikoa”
ore 21.00 • proiezione del documentario “Abordatzera! Dokumental
Etnografikoa” (2013, 59′. V. O. sottotitolata in italiano)

Il calendario delle altre iniziative:

martedì 24 giugno 2014
Milano – spazio comune Cuore in Gola – via Gola – Quartiere Ticinese
dalle ore 19.30 • aperitivo
ore 21.30 • proiezione del documentario “Abordatzera! Dokumental
Etnografikoa” (2013, 59′. V. O. sottotitolata in italiano)
ore 22.30 • incontro con le registe del film

mercoledì 25 giugno 2014
Bergamo – occupazione di Celadina -via monte Grigna
alle ore 19.00 • cena con grigliata
ore 21.30 • proiezione del documentario “Abordatzera! Dokumental
Etnografikoa” (2013, 59′. V. O. sottotitolata in italiano)
ore 22.30 • incontro con le registe del film

venerdi 27 giugno 2014
Napoli – Mensa Occupata – Via Mezzocannone, 14
ore 18.30 • Proiezione “Abordatzera! Dokumental Etnografikoa”
(2013,59′. V. O. sottotitolata in italiano e dibattito con le registe)
a seguire • grigliata e dj set

Gora euskal gazteria!  Libertà per 40 giovani basch*, ora liberiamo tutte e tutti gli altri!

  • Giugno 12, 2014 17:52

40 giovani processat* nella Audiencia Nacional…
LA SENTENZA ASSOLVE TUTTI/E!
#grebalariakASKE! condanna a 2 anni e 6 mesi per due giovani

Due notizie, due sentenze, giornata dal sapore agrodolce quella di ieri nel Paese basco. Sono arrivate infatti due importanti sentenze. La prima sul maxi-processo contro 40 giovani  militanti con piena assoluzione da parte dell’Audiencia Nacional. La seconda condanna due giovani di Bilbao a scontare una pena di 2 anni e 6 mesi.
libre1Dopo 5 anni si chiude con una totale assoluzione “l’odissea” di 40 giovani baschi/e. Il processo farsa si è finalmente concluso con la piena assoluzione di tutte e tutti. Un maxiprocesso farsa che si è svolto da ottobre a febbraio, preceduto da diversi anni di persecuzione poliziesca e giudiziaria ai danni delle compagne e dei compagni che hanno dovuto affrontare carcerazione preventiva, regime di incomunicazione, torture e maltrattamenti, seguito da mezzo anno di attesa della sentenza. Uno schifo repressivo fatto prima, durante e dopo il processo dalle autorità spagnole che certamente non viene cancellato dalla sentenza e dalla gioia per la libertà delle compagne e dei compagni.
Una storia che inizia nel novembre del 2009 con una maxi-retata contro 42 militanti indipendentist*, 34 dei quali arrestat* la notte del 24 novembre del 2009. La maggior parte degli arrestati denunciano torture nei giorni di incomunicación. Nei mesi succesivi vengono arrestati in diversi stati europei altri 8 giovani riusciti a fuggire il giorno dell’operazione. Tre di questi, Zuriñe, Artzai e Fermin, vengono arrestat* a Roma mentre denunciavano la criminalizzazione del movimento giovanile basco.
[Video]
Dopo alcuni mesi di carcere in Italia e senza alcuna prova giudiziaria lo stato italiano come nel caso di Lander Fernandez concede l’estradizione allo stato spagnolo.
Come Caso basco a Roma abbiamo seguito con particolare attenzione questo processo. Sia perché ha rappresentato un caso particolarmente evidente della strategia di criminalizzazione della dissidenza politica e sociale che vivono sulla loro pelle le compagne e i compagni di Euskal Herria. Sia perché abbiamo appunto potuto conoscere da vicino quest* compagn* nelle nostre città, condividendone le storie, il legame solidale e la rabbia dell’arresto e dell’estradizione.
Tutti gli imputati hanno scontato da uno a due anni di carcere preventivo. Hanno subito in questi mesi un processo lungo e faticoso, fatto di continui viaggi tra Paese basco e il Tribunale speciale di Madrid.
libre libreI giudici del “tribunale speciale”, dopo quasi 4 mesi di attesa dalla fine del dibattimento, hanno finalmente reso pubblica una sentenza importante. Infatti, viene riconosciuto che i compagni e le compagne accusate hanno solo svolto attività politica e non terrorismo. Inoltre, vengono rifiutate le dichiarazioni dei 40 accusati raccolte dalla polizia durante i fermi in regime di incomunicación, vale a dire il periodo, che dura diversi giorni, in cui i fermati per accuse di terrorismo non possono contattare avvocati, medici e famigliari, rimanendo così senza difese nelle mani della polizia. Questa volta i giudici dell’Audiencia Nacional, pur non entrando nel merito delle torture denunciate dalle nostre compagne e compagni, ci hanno sorpreso, dichiarando nulle le dichiarazioni raccolte durante l’incomunicación, solo per il dubbio che possano essere state estorte sotto tortura, e, inoltre, dichiarando esplicitamente che l’ incomunicación rappresenta una situazione in cui sono a rischio i diritti di chi è tratt* in arresto e che, pertanto, risulta essere una formula poco compatibile con una pratica giudiziaria attenta ad evitare i rischi di tortura e maltrattamenti.
[ qui il link allo stralcio della sentenza, pdf in castigliano ]
Ciò che da anni denunciano i collettivi e le realtà che svolgono lavoro di solidarietà e informazione sulla prigionia politica e la repressione nel Paese basco, vale a dire che durante l’ incomunicación si tortura, e che le dichiarazioni estorte sotto tortura vengono usate come prova in processi farsa, è stato riconosciuto in maniera abbastanza chiara anche dalla stessa Audiencia Nacional, il famigerato tribunale che per decenni è stato complice, se non parte integrante e attiva, del sistema di criminalizzazione e brutale repressione della dissidenza politica e sociale basca ad opera di Madrid e Parigi. ‘Meglio tardi che mai’ non si può dire, perchè ci sono stati anni e anni di sofferenze, torture e rabbia.
La gioia per l’assoluzione dei 40, e l’importanza della sentenza per la delegittimazione dell’incomunicación, non ci devono comunque far tenere bassa la guardia e l’attenzione solidale. Nelle stesse ore in cui si stava per rendere pubblica la sentenza sul maxiprocesso Segi, altri compagni venivano invece nuovamente colpiti dalla repressione.
Nella notte tra lunedì e martedì Tomás “Tomi” Madina è stato svegliato nella sua casa di Galdakano, vicino Bilbao, da una quindicina di sbirri incappucciati e armati fino ai denti, che lo hanno arrestato e posto in regime di incomunicación con la solita accusa di terrorismo e appartenenza ad Eta (a quasi tre anni dalla fine definitiva delle attività armata). Oggi Tomi ha denunciato davanti al giudice di essere stato torturato.

aske grebalariakLa giornata di ieri è stata inoltre macchiata dalla notizia della condanna a 2 anni e 6 mesi per Urtzi e Jon, due giovani ragazzi di Bilbao, arrestati nel giugno del 2012 per la presunta partecipazione ad alcuni incidenti durante lo sciopero generale del 29 marzo dello stesso anno. Dal momento dell’arresto è partito un grande montaggio giudiziario atto a condannare i 2 ragazzi, molto attivi a Deusto, il loro quartiere. Un montaggio che ha portato l’accusa a chiedere fino a 14 anni di carcere. Nel settembre del 2013 arriva la condanna a 1 anno e tre mesi, che rispetto alle richieste iniziali fa intravedere l’assoluta inconsistenza delle accuse mosse contro di loro, ma ieri, dopo il ricorso della procura, è arrivata la notizia che la condanna sale a 2 anni e 6 mesi, e costringerà i due giovani baschi a scontare la totalità della pena.
L’atteggiamento schizofrenico dell’apparato repressivo spagnolo, che, da un lato, dopo anni di persecuzione assolve 40 giovani militanti della sinistra indipendentista, dopo avergli fatto soffrire carcere, esilio e tortura, mentre, dall’altro continua a condannare militanti di organizzazioni politiche e sociali e ad arrestare in regime di incomunicazione e di legislazione antiterrorista come se nulla fosse accaduto nell’ottobre 2011, rendono ancora necessaria la mobilitazione e la solidarietà internazionalista. Oggi festeggiamo il ritorno alla libertà dei 40, ma la lotta del movimento basco, e la nostra azione solidale, non si fermeranno finché non saranno liberati tutti i prigionieri e le prigioniere politiche basche, e finché non si porrà fine all’assurda legislazione antiterrorista.
Perché non possiamo essere liber* se non lo sono anche tutte e tutti loro.

Con Tomi, Urtzi e Jon, finchè non saranno liberi!

euskal gazteria aurrera!! tutti liberi, tutte libere!

28.03.14 IHESLARIAK ETXERA! TORNANO A CASA ESILIAT* e RIFUGIAT*

  • Marzo 29, 2014 18:56

DUINTASUNA ETA AUSARDIA – DIGNITA’ E CORAGGIO

RIENTRO A CASA DI ESILIAT* E RIFUGIAT* POLITICI BASCHI

iheslariakI presidi e i cortei silenziosi che si svolgono abitualmente ogni venerdi sera in Euskal Herria per richiedere la fine della dispersione e il ritorno alla libertà di prigionier*, esiliat* e rfugiat* politici baschi, hanno acquisito un valore particolare questo fine settimana.
Venerdi 28 marzo, infatti, diverse compagne e compagni in esilio, in alcuni casi da decenni, hanno deciso di ritornare in Euskal Herria, nelle loro città e nei loro quartieri, per affermare con forza il loro diritto ad essere parte attiva della vita sociale e politica di Euskal Herria, e per dare il loro contributo alla soluzione del conflitto.

Il 15 marzo oltre cento esiliate e esiliati storici hanno realizzato un atto pubblico ad Altsasu per richiedere ed attivare il sostegno popolare per permettere di tornare a casa alle compagne e ai compagni ancora in esilio

La settimana successiva il Collettivo delle Esiliate e degli Esiliati Politici Baschi (EIPK) ha reso pubblica l’intenzione di iniziare a fare rientrare circa un quarto delle esiliate ed esiliati politici nelle prossime settimane

Un gesto forte e determinato di fronte al quale l’immobilismo di Madrid e Parigi appare ancora più assurdo, colpevole e infame.

EUSKAL  PRESOAK ETA IHESLARIAK ETXERA!

http://vimeo.com/90402740

https://www.youtube.com/watch?v=l10pq1truPk