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NoTav: SOLIDARIETA’ da EUSKAL HERRIA con Chiara,Claudio,Mattia e Niccolò

  • Maggio 20, 2014 22:44

Traduciamo il testo dell’appello alla manifestazione  di oggi davanti al consolato di Italia a Bilbao e Donostia, in solidarietà con il movimento No Tav e per la liberazione di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò.

http://www.ahtgelditu.org

bilboSolidarietà con la Val Susa, no alla criminalizzazione del movimento NO TAV!
Val de Susa NO TAV Elkartasuna! Kriminalizaziorik ez!

Il cordinamento di opposizione al TAV AHT Gelditu! Elkarlana y Mugitu! Mugimendua, movimento di disobbedienza civile contro il TAV, chiama a un presidio per oggi,20 maggio, in solidarietà con 4 oppositori del movimento NO TAV dellaValle di Susa, che saranno processati in questi giorni in Italia.
Allo stesso tempo, vi informiamo che dalla Val Susa è stato lanciato un appello perché qualsiasi persona o collettivo possa aderire esprimendo la propria solidarietà all’indirizzo appello10maggio@gmail.com.
Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò è importante ripetere i loro nomi, è importante pronunciarli a voce alta perché si sta parlando di quattro vite;di quattro attivist* NO TAV che sono in carcere dal 9 dicembre, distribuiti nelle prigioni di Alessandria,Ferrara e Roma.
Chiara, Claudio , Mattia y Niccolò sono stati accusati di terrorismo per aver suppostamente danneggiato compressore e per questo rischierebbero una pena di 30 anni di prigione.
por-mobilizazioakIl processo comincerà il prossimo 22 maggio.
Di cosa sono accusati esattamente? Li si accusa di aver partecipato ad una protesta nella quale suppostamente si danneggiò un compressore. Per due procure e un pubblico ministero dell’udienza preliminare, Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò tentarono con questa azione di danneggiare l’immagine dell’Italia. La situazione di isolamento nella quale si trovano queste persone, a seguito della chiusura delle indagini, va contro quello che si può leggere nell’articolo 3 del Convegno Europeo di Diritti Umani penitenziari.
Dal movimento di opposizione al TAV di Euskal Herria rifiutiamo il progetto del TAV e la sproporzionata accusa di terrorismo davanti la quale si trovano i nostr* compagn* di lotta, allo stesso tempo sollecitiamo la libertà immediata per Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò e l’ archiviazione degli atti giudiziali.

AHT Gelditu! Elkarlana
Mugitu! Mugimendua
IMG-20140520-WA0009no tav

 

Roma 15 marzo, Corteo contro la repressione

  • Marzo 16, 2014 12:21

Volantino distribuito al corteo nazionale  “Quando l’ingiustizia si fa legge Ribellarsi è necessario” , Roma 15 marzo 2014

 

Borroka da Bide Bakarra! La Lotta è l’unico Cammino!

 

amniIl comitato Un caso basco a Roma si è formato più di due anni fa intorno al caso di Lander, un militante della sinistra indipendentista basca che stava vivendo a Roma, perseguitato dalle autorità spagnole.

 

Una crescente persecuzione che negli anni ha portato Lander e Aingeru ad affrontare, sequestri, tortura, aggressioni da parte di agenti in borghese, processi in tribunali speciali; tutto questo sostenuto da una legislazione penitenziaria fascista sopravvissuta alla dittatura di Franco, che per i prigionieri e le prigioniere politiche basche è caratterizzata da dispersione in carceri lontane centinaia di km da casa, aggressioni fisiche e psicologiche nelle celle, vessazioni dei famigliari durante le visite, isolamento e leggi speciali.

 

Come abbiamo sempre sostenuto durante la campagna, il caso di Lander non rappresenta un’eccezione nel contesto basco. È infatti sistematica la criminalizzazione della dissidenza politica e sociale basca, l’uso indiscriminato della legislazione “antiterrorista” da parte dello stato spagnolo per colpire duramente chi svolge attività politica nelle organizzazioni della sinistra indipendentista, così come negli altri movimenti politici e sociali del Paese basco. Anche lì il movimento contro gli sfratti, il sindacalismo di base, la lotta contro il TAV basco, gli spazi occupati, i collettivi giovanili, per citarne alcuni, vengono attaccati quotidianamente,con accuse pesantissime e richieste di pene che non hanno eguali.

Da decenni il Paese basco è un vero e proprio laboratorio di repressione.
In questi mesi la “democratica” spagna ha processato in tribunali speciali e arrestato, lanciatori di torte No Tav, compositori di versi solidali, rapper, associazioni di familiari dei prigionieri e avvocati.
Laddove le leggi speciali sono normalità ogni forma di attivazione diventa reato, tutto è terrorismo!

 

Questa settimana a Bilbao è stato arrestato Asier, con la solita accusa di terrorismo. Dopo tre giorni di carcere e 50mila euro di cauzione “il pericoloso terrorista” è stato scarcerato; sembra che la spagna per rispondere alla crisi faccia cassa sequestrando giovani baschi con accuse pazzesche e poi chiedendone il riscatto in cifre insostenibili, che l’intera comunità solidale si sforza ogni volta di pagare.
Le stesse strategie che vediamo sempre più spesso utilizzare contro i movimenti sociali in italia.
Pensiamo alle ultime inchieste che hanno colpito i disoccupati e precari Bros di Napoli e i movimenti per il diritto all’abitare di Roma.
Pensiamo alle centinaia di persone indagate per le mobilitazioni contro il TAV, alla multa che il movimento ha dovuto pagare per la rottura dei sigilli del cantiere o all’infame reclusione cui sono costrett* in isolamento Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò dal 9 dicembre; alla condanna a più due anni e 5000 euro di multa per Davide e Paolo, agli arresti dal 30 agosto, per essere stati fermati, in un auto mentre si recavano a un presidio NoTav .

Da qui l’importanza di continuare e rafforzare l’attività di solidarietà e di connessione tra le diverse esperienze di lotta e di resistenza nei nostri territori e in quelli del Paese Basco.
Parlare di Paese Basco vuol dire parlare di noi, così come parlare delle nostre lotte e di come il potere cerca di attaccarle, vuol dire anche parlare di Paese Basco.
Hamaika Herri Borroka Bakarra – Tanti Popoli un’ unica Lotta

Dal 4 al 12 aprile si svolgerà in varie parti del mondo la 8° settimana di solidarietà con Euskal Herria, per la liberazione di tutt* i prigionieri e le prigioniere politiche basche e per il rientro degli esiliat*.
Vi invitiamo a partecipare e a seguire le varie iniziative.
Ez dugu aske izaterik zuek gabe – Senza la loro libertà non saremo mai liberi e libere

 

 

Un Caso basco a Roma

 

blog: uncasobascoaroma.noblogs.org facebook: uncasobasco.aroma twitter: @landerlibero

 

 

 

 

18 novembre processo per i “TARTAZZI” contro il T.A.V

  • Novembre 6, 2013 15:34

da http://tavtazo.org/

MANIFESTO DI SOLIDARIETÀ CON LE QUATTRO PERSONE SOTTO PROCESSO PER I “TARTAZZI” CONTRO LA TAV A YOLANDA BARCINA

L’Audienzia Nazionale fissa il processo per il 18 novembre, con richieste da 5 a 9 anni di carcere

tavtazoIl 27 ottobre 2011, tre persone “intartarono” la presidentessa della Navarra, Yolanda Barcina, durante una sessione plenaria della Comunità di lavoro dei Pirenei, nella cittá di Tolosa. Per alcuni secondi, la faccia di Barcina rimase coperta di dolce meringa. L’obiettivo di questa azione di protesta, realizzata dal movimento di disobbedienza TAV Mugitu!, era denunciare Barcina come la principale responsabile, tra le persone presenti alla riunione, dell’imposizione del Treno ad Alta Velocità in Euskal Herria (Paesi Baschi), imposizione che fin dal principio ha suscitato un’ampia opposizione. A Tolosa, l’azione non provocó detenzioni né identificazioni, mentre le guardie di sicurezza si limitarono a espellere i “lanciatori di torta” dalla sala. Tornati in Navarra, sin embargo, gli autori dei “tartazzi” furono arrestati dalla Polizia Forale e imputati per un supposto delitto di “attentato all’autorità” nell’Audienzia Nazionale española, tribunale d’eccezione que si è arrogato il diritto di processarli. In un secondo momento, inoltre, durante la conferenza stampa realizzata il giorno successivo in Iruñea (Pamplona) per spiegare le ragioni dell’azione, anche una quarta persona venne messa sotto processo con lo stesso capo d’accusa. Attualmente, l’Audienzia Nazionale ha fissato per il prossimo 18 novembre la celebrazione del processo, con richieste dai 5 ai 9 anni di carcere.

Il Treno ad Alta Velocità è un progetto ecologicamente devastante ed economicamente disastroso. Gran sperperatrice d’energia, distruttrice dell’ambiente, rumorosa, la TAV aumenta la centralizzazione del territorio nelle grandi metropoli a detrimento dei piccoli paesi e delle città di mezze dimensioni, promuove l’ipermobilità ed è elitista: la maggior parte delle persone lo utilizza molto poco, o non lo usa affatto, e solo una residua minoranza vi ricorre con una certa frequenza. Le grandi opere come la TAV, inoltre, suppongono un grande sperpero di denaro pubblico e sono una delle cause dei grandi tagli al welfare che stiamo soffrendo. Oltre a tutto questo, la classe dirigente, negli ultimi venticinque anni, ha consapevolmente occultato il costo sociale, economico ed ecologico del progetto, ha mentito sulle sue supposte virtú ed ha insultato, quando non criminalizzato, l’opposizione alla TAV lí dove questa si è manifestata, mentre in molti casi si arricchiva in modo fraudolento, como dimostrano le carte di Bárcenas. Yolanda Barcina rappresenta perfettamente questo atteggiamento di prepotenza e inganno permanente.

Per questi motivi, consideriamo che azioni popolari come l”intartamento” di dirigenti, che, come Yolanda Barcina, sono responsabili di aver imposto la TAV occultando i suoi effetti nocivi e di aver mentito sul suo vero impatto economico e sociale, sono perfettamente legittime e comprensibili como una giusta forma di protesta contra la TAV. In cambio, denunciamo che la gravitá e l’assoluta sproporzione delle pene da 5 a 9 anni di prigione richieste per queste quattro persone non hanno paragone in nessun paese occidentale, dato che azioni simili di lanciamento di torte alle autoritá sono considerate infrazioni minori e praticamente senza conseguenze legali. Tutto questo rappresenta una vergognosa contraddizione con la “magnanimità” che la Giustizia mostra con politici bugiardi e corrotti, che vengono quasi sempre assolti. Per tutto questo, esigiamo la paralizzazione dei lavori della TAV e l’archiviazione del processo incoato nell’Audienzia Nazionale contro queste quattro persone che addolcirono la faccia di Barcina. Oltretutto, questa è una questione che, in caso essere messa sotto processo, avrebbe dovuto esserlo a Tolosa, luogo dei fatti. Possiamo affermare senza ombra di dubbio che questo processo riunisce tutti gli elementi propri dell”ingiustizia penale”, tra cui l’uso di tribunali d’eccezione come l’Audienzia Nazionale per reprimere la dissidenza sociale e l’applicazione di codici penali sempre più repressivi per criminalizzare la disobbedienza civile. Vogliamo che la fine di questo processo si converta in una presa di coscienza del carattere innecessario e dannoso della TAV e di altre infrastrutture ugualmente megalomane e distruttive.

No al Treno ad Alta Velocità

Fine del processo contro i quattro lanciatori di torte

La disobbedienza non è un delitto

Diffusione del manifesto:

Vi chiediamo di diffondere questo manifesto di solidarietà nel vostro ambiente e di comunicare il vostro appoggio all’indirizzo mugituaht@gmail.com, indicando il nome dell’associazione o della persona.

16 novembre:

Manifestazione contro la TAV e in appoggio ai lanciatori di torte a Iruñea (Pamplona).

 18 novembre:

Processo e concentrazione all’Audienzia Nazionale (sala San Fernando de Henares, Madrid).

 Appoggio economico:

3035.0068.08.0680058591 (Laboral Kutxa)

 Campagna di solidarietà:

Chiamiamo la popolazione a partecipare alla campagna di sostegno nel modo che consideri più opportuno: partecipando alle dinamiche proposte; scrivendo ai mass media; organizzando conferenze con i “lanciatori di torte”: promuovendo iniziative d’appoggio economico (concerti, sorteggi…); aderendo individualmente o collettivamente al manifesto di solidarietà; appoggiando economicamente; ecc.

www.tavtazo.org

http://mugitu.blogspot.com

video di solidarietà ai TavTazos
https://www.youtube.com/watch?v=kMlxsnt5Fg4#t=184

iniziativa in Val di Susa con attivist* del movimento No Tav Basco e EHL Torino
http://www.notav.info/agenda/dalla-valsusa-ai-paesi-baschi-fermarlo-si-puo/