★ COMUNICATO DELLA RETE, CONTRO LANDER “PROVE” A’ LA CARTE

  • Dicembre 10, 2012 17:53

Contro Lander ‘prove’ à la carte

Pochi giorni fa la Quarta Sezione Penale della Corte d’Appello di Roma ha deciso che Lander Fernandez Arrinda, cittadino basco arrestato a Roma lo scorso 13 giugno, debba rimanere agli arresti domiciliari.

Nella motivazione del rigetto della richiesta di revoca dei domiciliari di Lander, i giudici svelano l’incredibile farsa in atto. In un fax inviato in data 30 ottobre dal rappresentante dell’Ambasciata Spagnola a Roma, Manuel Garcia Castellon, all’Audiencia Nacional di Madrid , appare chiaro che contro Lander l’accusa non ha alcuna prova e che le informazioni inviate fino a quel momento da Madrid alle autorità italiane sono carenti e insufficienti a sostenere e sostanziare la richiesta di estradizione.Si fa inoltre presente che il reato contestato- il presunto incendio di un autobus senza passeggeri parcheggiato vicino a una fermata soppressa – è avvenuto nel 2002, configurando pertanto un’ avvenuta prescrizione sulla base dell’articolo 10 della Convenzione Europea sulle estradizioni.

Essendo destinata al fallimento la strategia persecutoria di Madrid nei confronti di uno dei tanti cittadini baschi perseguiti in patria e ora anche all’estero per motivazioni politiche più che giudiziarie, la magistratura italiana e quella spagnola sono corse ai ripari.

Introducendo nell’accusa nuovi elementi che dovrebbero dimostrare – ma senza alcuna prova – sia la «concreta appartenenza» di Lander all’organizzazione armata Eta, sia la pericolosità del fatto addebitatogli, che viene ora relazionato a presunte finalità di terrorismo, in quanto, scrive la Corte d’Appello riprendendo quando dettato da Madrid, “il predetto, con la distruzione dell’autobus, ha perseguito finalità di destare panico nella popolazione”.

E che, pur non essendo la tanica di benzina, suppostamente usata per incendiare l’autobus, un ordigno esplosivo, “nel solo fatto di detenere la materia infiammabile, ad attentare alla pubblica incolumità” si ravvisano forme di attentato terroristico.

Tutte ipotesi già smentite dalla documentazione prodotta in dieci anni di “inchieste” sull’episodio e sulla dinamica dell’episodio contestato a Lander, ma improvvisamente accluse alla nuova documentazione inviata per rimediare all’inconsistenza delle carte. In base a questi ragionamenti forzati la Corte d’Appello stabilisce, cercando di dettare anche la decisione finale sull’estradizione,  che il presunto reato non può dichiararsi prescritto, non essendo nei casi di ‘terrorismo’ operativo l’articolo 10 della Convenzione Europea sulle estradizioni.

Il prossimo 8 gennaio è prevista l’udienza sull’estradizione verso Madrid di Lander Fernandez.

Alla luce di un impianto persecutorio di natura politica le realtà sociali, territoriali e politiche che in questi mesi hanno dato vita a una vasta e capillare campagna di solidarietà con il cittadino basco perseguitato e privato della propria libertà, fanno appello a moltiplicare le prese di posizione   contro questo arbitrio e le pressioni nei confronti delle autorità politiche italiane – in particolare il Ministero della Giustizia – affinché il nostro paese difenda i diritti che la nostra Costituzione e i trattati internazionali garantiscono a Lander.

la rete di solidarietà “Un Caso Basco a Roma”

★ 8 DICEMBRE, CENA E CONCERTO AL CSO RICOMINCIO DAL FARO

  • Dicembre 8, 2012 19:12
Serata a sostegno della rete di solidarietà x Lander
Danza e Militanza a sostegno delle spese legali.ore 18.00 SBANDATA per le vie del quartiere con il FRENTE MURGERO
ore 19.00 APERITIVO BASCO e PROIEZIONI
ore 20.30 CENA SOCIALE a sostegno della rete di solidarietà x Lander Fernandez – tagli argentini e menu vegetariani – 10E
ore 22.30 proiezione ODISSEA BASCA (50min)
ore 23.30 Concerto Live: Maleducazione Alcolica ..Ska direttamente dalla Tuscia!
a seguire DJ SET con Bigmama & Kikkona

★ 7 DICEMBRE, DIBATTITO, APERITIVO E DJ SET AL CSOA LA STRADA

  • Dicembre 7, 2012 19:27

Le politiche di repressione si modificano nel passaggio dalle dittature militari alle democrazie neo-liberiste. Nonostante i cambiamenti politico-istituzionali, tuttavia, evidenti analogie permangono tra i due regimi statuali. L’iniziativa affronterà il problema della continuità della repressione, analizzando i casi argentino e basco.
La comparazione servirà in particolar modo a evidenziare le politiche repressive nello stato spagnolo nei confronti dei movimenti indipendentisti baschi.
ne discutono:
– Mauro

 Palma, Vice presidente del Council for Penological co-operation del Consiglio d’Europa
– Claudio Tognonato, Professore di Sociologia Universita degli studi Roma tre, autore di “Affari nostri, Diritti Umani e rapporti Italia Argentina”ore 20 apericena basca. On Egin!ore 22 Selezioni musicali di MUSIKA ERREBELDEA:
– dj PROJAK (radiondarossa 87.9 fm)
– RADIO EUSKADI SOUND SYSTEM (radiondarossa 87.9 fm)
– BRIGATA ETRUSKA SOUND SYSTEM (punk_reggae_ska)
– dj BRUSKA (officine”LaStrada”)

★ 2 DICEMBRE, GIORNATA DI SPORT E CUCINA AL CSOA CORTO CIRCUITO

  • Dicembre 2, 2012 01:54

 

DOMENICA 2 DICEMBRE

dalle 10:
torneo di calcetto sul campo Auro Bruni “estradizione in fuorigioco”
dalle 10 alle 13 fase preliminari (girone A girone B)

dalle 16 alle 17 FINALI

iscrizione obbligatoria entro venerdi. 25 euro a squadradalle 13.30:
pranzo tipico basco
“Bazkari herrikoia”
a cura dell’osteria del corto circuito-MARMITAKO (zuppa di patate, verdure e tonno fresco)
-PORRUSALDA (zuppa di patate, porro, carotte e zucca)
-SOLOMOA PIPERREKIN (arista di maiale con peperoni)prezzo 15 europer info e prenotazioni (sia torneo che pranzo)
scrivi a palestrapopolarecortocircuito@gmail.com
o chiama dalle ore 16.00 329-4037069a sostegno della campagna
http://uncasobascoaroma.noblogs.org/LANDER LIBERO, LANDER ASKATU!www.corto.circuito.info

 

 

★ 29 NOVEMBRE, BERRI TXARRAK A ROMA

  • Novembre 29, 2012 18:30

★ 29 NOVEMBRE, DIBATTITO E APERITIVO A LOA ACROBAX

  • Novembre 29, 2012 18:25

GIOVEDI 29/11/2012 ore 18:30 LOA ACROBAX

UN CASO BASCO A ROMA – LANDER ASKATU!

L’esperienza della sinistra indipendentista basca rappresenta uno dei casi più interessanti di sintesi tra la rivendicazione del diritto all’autodeterminazione e le istanze di trasformazione sociale nel contesto europeo. Una sintesi frutto della contaminazione tra il movimento indipendentista Basco e diversi movimenti sociali e popolari;una contaminazione iniziata durante la resistenza alla dittatura franchista. Una storia caratterizzata anche dalla lotta armata intrapresa da Eta e i governi spagnolo e francese, che ha dato vita ad una dura repressione e criminalizzazione delle diverse forme di dissenso e conflitto sociale emerse negli anni nella società basca. La storica decisione di Eta di interrompere l’attività armata, resa pubblica nell’ottobre 2011, ha aperto la strada ad un nuovo scenario sociale e politico basco. Una nuova e importante sfida per la sinistra indipendentista e i diversi movimenti sociali baschi, che si inserisce nella profonda crisi che sta interessando lo stato spagnolo come anche il resto d’Europa.

ne parliamo con:

– Adriano Cirulli, autore di
“L’ascia e il serpente. L’Eta e il nazionalismo basco dopo la lotta armata”,
pubblicato da Datanews.

-Marco Laurenzano, autore di “Paese Basco e libertà”,
edito da red star press.

A seguire sarà aperitivo basco.

★ 20 NOVEMBRE, INIZIATIVA A LA SAPIENZA

  • Novembre 20, 2012 10:02

20 NOVEMBRE A LA SAPIENZA, PRANZO SOCIALE E DIBATTITO

LE SINISTRE INDIPENDENTISTE NELL’EUROPA IN CRISI

La crisi politica e sociale in Europa veicola con sé anche la riattivazione e il rafforzamento dei movimenti indipendentisti o regionalisti. In diversi paesi, infatti, come Spagna, Regno Unito e Belgio, si registra una crescente rilevanza politica di movimenti che rivendicano una maggiore quota di autogoverno o la piena indipendenza.
Spesso nei media mainstream, e non solo, queste mobilitazioni vengono considerate come un’espressione di sciovinismo, egoismo se non addirittura di xenofobia e populismo di destra. In realtà si tratta di fenomeni ben più complessi e diversificati al loro interno.

Alcuni movimenti indipendentisti, per le diverse trasformazioni e vicissitudini politiche, economiche e culturali che hanno interessato i rispettivi territori negli ultimi decenni, si caratterizzano per discorsi e pratiche marcatamente di sinistra, in cui l’obiettivo dell’indipendenza viene strettamente associato a quello della profonda trasformazione sociale in senso socialista. Tra questi casi si inseriscono le sinistre indipendentiste basca e catalana che, nell’attuale contesto di crisi multilivello che sta interessando lo stato spagnolo, rilanciano con forza un progetto indipendentista basato su una concezione includente di identità e interno alle lotte e mobilitazioni per i diritti sociali. Un progetto indipendentista che si oppone nettamente tanto alle politiche di austerity del governo di Madrid, quanto alle politiche neoliberiste dei partiti regionalisti di destra, espressione delle borghesie locali.13:00 Pranzo sociale
15:00 Dibattito con Adriano Cirulli,
Dottore di ricerca in sociologia della cultura e dei processi politiciParteciperanno:
– Joan Sebastia “Tato” Colomer
militante catalano di endavant
e candidato all’elezione del 25 novembre per CUP
– Izaskun Goienetxe
militante del movimento giovanile bascoLANDER LIBERO! LANDER ASKATU!
NO ALL’ESTRADIZIONE!

 

★ 13 NOVEMBRE, UDIENZA PER LA REVOCA DELLE MISURE DETENTIVE

  • Novembre 15, 2012 03:56

http://www.youtube.com/watch?v=UsP5m4jFLN0

 http://www.youtube.com/watch?v=uGE5GG0Ig0w&feature=plcp

IMG_1460Lander libero! Lander askatu!

Il nostro amico e compagno Lander Fernandez è agli arresti domiciliari ormai dallo scorso 15 giugno, dopo il suo spettacolare arresto del 13 giugno nella capitale con l’accusa di terrorismo.

In realtà Lander – che lavorava a Roma e partecipava all’attività delle reti sociali alla luce del sole e senza nascondersi – è accusato esclusivamente del presunto danneggiamento di un autobus vuoto, avvenuto nel febbraio del lontano 2002.

Un reato – tutto da dimostrare – che comunque nulla a che fare con il terrorismo e con l’esorbitante pena di 5 anni di carcere che Lander dovrebbe probabilmente scontare se fosse estradato a Madrid come chiede la magistratura spagnola. Un reato che nel nostro paese sarebbe comunque prescritto e che non giustifica l’accanimento delle istituzioni giudiziarie e politiche spagnole nei suoi confronti.Un accanimento comprensibile esclusivamente considerando una cieca e inammissibile repressione da parte dei governi spagnoli presenti e passati contro ogni espressione politica, sociale e culturale del popolo basco, che ha portato in questi anni a politiche emergenzialiste, alla sistematica violazione dei diritti dei prigionieri politici e dei loro familiari, alla persecuzione di organizzazioni sociali, culturali, sindacali e politiche, alla chiusura manu militari di giornali e radio. Una politica repressiva più volte denunciata – dati e documenti alla mano – da istituzioni come l’Onu e da Ong come Amnesty International.Una persecuzione politica e una vera e propria apartheid che oggi non può più contare neanche sulla giustificazione classica della lotta al ‘terrorismo’, dopo la cessazione definitiva e completa di ogni attività violenta da parte dell’ETA ormai più di un anno fa.Le accuse mosse nei confronti di Lander sono pretestuose, inconsistenti e vaghe, e non giustificano né la sua estradizione in Spagna né la privazione della sua libertà in Italia.
Noi vogliamo che Lander torni libero immediatamente, perché è indegno che una persona venga privata della sua libertà così a lungo solo perché perseguitato da un paese sotto accusa a livello internazionale.Per questo invitiamo tutti e tutte a:- manifestare martedì 13 novembre a piazzale Clodio, per chiedere la liberazione di Lander- firmare e far firmare la petizione per la liberazione di Lander che trovate sul blog http://uncasobascoaroma.noblogs.org/– partecipare alle altre iniziative che la Campagna di Solidarietà con Lander Fernandez realizzerà nei prossimi giorni per denunciare il caso di fronte ai media e all’opinione pubblicaLANDER LIBERO! NO ALL’ESTRADIZIONE!
LANDER ASKATU! ESTRADIZIORIK EZ!Info: aske@autistici.org

 

★ IL MANIFESTO: Il “caso Lander”. Interrogazione al ministro Severino

  • Novembre 10, 2012 20:26

Samir Hassan*

Che fosse una boutade ben orchestrata lo si era capito già il 13 giugno scorso, quando la Garbatella si era svegliata in un clima da fiction allestito per arrestare Lander Fernandez Arrinda, presunto militante di Eta; che dietro la domanda di estradizione avanzata in seguito da Madrid si nascondesse una volontà politica anziché un’istanza di giustizia era altrettanto palese, vista l’estraneità di Lander ai legami che gli sono imputati.
Ciò che invece affiora negli ultimi giorni, evidenziando una grave responsabilità del ministro Severino, è la subordinazione della Corte d’Appello a questo maquillage che, dopo quasi 5 mesi, comincia ad assumere tratti grotteschi. In un fax giunto lo scorso 30 ottobre a Kepa Mancisidor, legale di Lander a Bilbao, il rappresentante dell’ambasciata spagnola Manuel Garcia Castellon richiedeva urgentemente all’Audiencia Nacional di Madrid ulteriori prove sulla colpevolezza di Lander, sintomo che le poche informazioni raccolte non sono ad ora sufficienti a tenere in piedi l’impianto accusatorio.
Ma due elementi destano sospetto. In primo luogo, come si evince dallo stesso fax, la richiesta di ulteriori mezzi istruttori avviene su invito del sostituto procuratore Catalani e della presidente della IV sezione della Corte d’Appello di Roma, dott.ssa Russo. Una sollecitazione, quindi, che determina una perdita di imparzialità e terzietà della Corte, oltre ad essere prova di una forte anomalia: la richiesta di supplementi dei materiali istruttori, infatti, può essere effettuata direttamente all’ Audiencia Nacional solo dalla Corte stessa o dal ministro di Grazia e giustizia, mentre la Procura – che in questo caso ha agito fuori dalle proprie competenze – può provare a richiedere materiali integrativi solo attraverso canali diplomatici.
Passiamo alla seconda stranezza. La richiesta di «ulteriori mezzi istruttori» dovrebbe dimostrare sia la «concreta appartenenza» di Lander a Eta, sia la pericolosità del fatto addebitatogli (che ricordiamo risale al 2002, quindi ampiamente prescritto secondo il nostro ordinamento) in relazione alla presenza di persone in prossimità del luogo del reato e alla loro incolumità. Ipotesi, però, già smentite dalla documentazione prodotta in passato dalle autorità spagnole e ora in possesso del collegio difensivo di Lander.
L’unica verità, dunque, è che Lander, ormai da due anni in Italia, è agli arresti domiciliari da quasi 5 mesi senza che le autorità spagnole (e italiane) abbiano presentato uno straccio di prova che renda credibile l’impianto accusatorio. Non è un caso quindi che l’ affaire Lander abbia attirato su di sé la solidarietà delle reti sociali e politiche basche e italiane; ma anche l’impegno a fare chiarezza di molte personalità politiche.
È il caso degli onorevoli Donatella Poretti e Marco Perduca (Radicali) che giovedì scorso hanno presentato un’interrogazione parlamentare al ministro Severino nella quale, sulla scorta degli elementi dedotti dal fax, si interroga la guardasigilli sulla conformità della Corte d’Appello «alle ordinarie procedure di estradizione». I due senatori hanno poi chiesto «se il Ministro non ritenga che sussistano le condizioni per revocare il regime di libertà vigilata a cui è sottoposto LFA (Lander Fernandez Arrinda, ndr ), per permettergli di ricominciare a svolgere le sue attività lavorative e la sua vita ordinaria, o in subordine non possa esser previsto un attenuamento del regime di arresti domiciliari».
Il prossimo 13 novembre, infatti, è fissata l’udienza che deciderà sulla revoca delle misure detentive cui è sottoposto Lander; per questo motivo, a Piazzale Clodio, la rete di solidarietà Un Caso Basco a Roma ha organizzato un presidio di sostegno a partire dalle ore 9.00.

* Tratto da il manifesto dell’11 novembre 2012

★ 5 NOVEMBRE – INIZIATIVA A ROMA3, GIURISPRUDENZA

  • Novembre 9, 2012 21:35

La legislazione penale come strumento di repressione delle lotte sociali

La legislazione penale come strumento repressivo delle lotte sociali (1) odissea basca

La legislazione penale come strumento repressivo delle lotte sociali (2) Maria Luisa D’addabbo

La legislazione penale come strumento repressivo delle lotte sociali (3) Daniele Piva 1/2

La legislazione penale come strumento repressivo delle lotte sociali (3) Daniele Piva 2/2

La legislazione penale come strumento repressivo delle lotte sociali (4) Annalina Simeone

La legislazione penale come strumento repressivo delle lotte sociali (5) Antonello Ciervo 1/3

La legislazione penale come strumento repressivo delle lotte sociali (5) Antonello Ciervo 2/3

La legislazione penale come strumento repressivo delle lotte sociali (5) Antonello Ciervo 3/3

Lander è un cittadino basco che da piu di 4 mesi si trova ai domiciliari a Roma in attesa dell’estradizione, con l’accusa (tutt’ora non provata) di appartenere all’ETA. Vogliamo analizzare le varie contradizioni e problematiche, sia sul piano del diritto internazionale/europeo, sia quello del diritto penale spagnolo.
prendendo spunto del caso Lander, affronteremo in maniera più generale e tecnico-giuridica i temi dell’estradizione e del regime speciale spagnolo per reati di terrorismo, in modo tale evidenziare le incompatibilità con la costituzione spagnola e i principi delle convenzioni europee e internazionali sui diritti dell’uomo ratificate dal Paese.

PARTECIPERANO ALL’INIZIATIVA:
– Daniele Piva, ricercatore di diritto penale
– Antonello Ciervo, ricercatore di diritto costituzionale
– un membro di Behatokia, osservatorio basco sui diritti umani
– un avvocato del collegio difensivo di Lander
con il contributo della cattedra di diritto costituzionale comparato.
LANDER LIBERO! LANDER ASKATU!
Collettivo FuoriLegge

 

★ Le bugie di Madrid…NO PASARAN!

  • Novembre 3, 2012 11:40

 

Ieri mattina un lancio dell’agenzia di stampa spagnola EFE ha dato modo ai quotidiani più reazionari di Spagna di infamare nuovamente tutto ciò che si muove intorno alla lotta del popolo basco. L’arresto a Lione di due presunti membri di ETA, Joseba Iturbe e Izasku Lesaka, è stato infatti ripreso dalle testate de El Correo (quotidiano della provincia Bizkaia), La Razòn e 20minutos che, oltre a riepilogare i 31 casi dei presunti militanti di ETA arrestati fuori dai confini spagnoli, hanno continuato a spalare merda sui detenuti, guarnendo uno scarno elenco di nomi con informazioni fittizie degne delle peggiori fiction di quart’ordine. Un problema al quale siamo abituati; acuito però da una menzogna che ha del paradossale. Nel citare il caso “italiano”, ovvero quello del nostro compagno Lander Fernandez (qui e qui la verità sulla sua storia, qui il blog della campagna che chiede la sua liberazione), le testate assoldate dall’Audiencia Naciònal di Madrid hanno così definito Lander (come indicato dall’agenzia stampa):

Detenido en Roma el presunto miembro de ETA Lander Fernández Arrinda. Portaba una pistola de 9 milímetros y documentación falsa.

Chi segue questo blog sa bene quanto tutto ciò corrisponda ad un’artificiosa e creativa ricostruzione giornalistica. Queste parole sono anzi un’infamia. Lander, non ci stancheremo di ripeterlo, non solo non è membro di ETA ma non risultavano in suo possesso armi e documenti falsi quando, lo scorso 13 giugno, è stato arrestato a Roma, città in cui da due anni ormai vive, tra i compagni, lavorando, alla luce del sole. E soprattutto, connesso al caso di Lander, non ci stancheremo di ripetere come sia infame il teorema “Tutto è ETA” con il quale il governo spagnolo criminalizza e perseguita con accanimento terapeutico i militanti baschi e le loro lotte; un continuo stillicidio che dovrebbe finalmente invitare tutti ad una riflessione meno superficiale su quanto avviene in Euskadi, inducendo a puntare l’indice contro l’apparato repressivo che ascrive ogni lotta, conflitto o iniziativa all’alveo del terrorismo. Il modo migliore, quindi, per denigrare e al contempo mettere in moto la potente macchina della legislazione emergenziale antiterrorismo.

Ma la cosa che ci sembra più strana è un’altra, ovvero la sistematicità con cui la stampa spagnola mette in moto operazioni diffamatorie come queste. Lo scorso 15 ottobre, ad esempio, il portale web di Qué riepilogava i 27 casi di arresti per terrorismo avvenuti fuori dai confini spagnoli (piccola postilla: in 14 giorni, altri 4 arresti…). Anche in questo caso l’infame litania su Lander veniva ripetuta, e anche in questo caso fu l’agenzia stampa EFE ha lanciare la notizia (come si può facilmente vedere all’inizio dell’articolo in questione). Due sono le considerazioni che quindi ci sembrano doverose. Prima di tutto, la riproduzione acritica di veline della polizia repressiva è un’assodata realtà (d’altronde anche da noi succede con la stampa borghese), con l’aggravante della tempistica con cui vengono riprodotte sul web e sul cartaceo. Sfioriamo ritmi settimanali, anche quando non c’è nessun arresto a giustificare un “mostro” sbattuto in prima pagina. In secondo luogo, intendiamo questi fendenti mediatici come un’accurata strategia tesa non tanto a sovrastare la controparte quanto a diffamarla, ad impedire che i movimenti di lotta trovino terreno fertile per aggregare e convincere. Una strategia che inoltre mette in forte difficoltà i compagni che seguono e sostengono le cause degli arrestati per presunzioni varie; forte, infatti, deve essere la controinformazione per dire la verità, il che corrisponde ad un dispendio di energie politiche che se da un lato tutela i perseguiti, dall’altro impone una sottrazione delle stesse ad un livello propositivo, con il rischio che l’attività dei compagni sia relegata ad un piano difensivo, legale e politico. Ovviamente la risposta di autorganizzazione e coscienza di classe su cui conta il movimento basco è più forte di queste operazioni terroristiche; motivo per cui intendiamo dare il giusto peso politico a meschine operazioni come queste che vengono ordite ogni giorno dalla stampa spagnola.

La campagna per la liberazione di Lander, che continua grazie al lavoro quotidiano di compagni italiani e baschi, avvocati italiani e baschi, passa anche attraverso una puntuale controinformazione quando gli organi stampa della repressione spagnola sparano a zero, nel mucchio o su uno solo dei prigionieri politici baschi. L’abbiamo fatto prima, lo facciamo adesso e se dovessero riprovarci saremo qui a smascherare le loro cazzate. A dirgli quanto sono infami.

LANDER LIBERO, LANDER ASKATU!
GORA EUSKAL HERRIA ASKATUTA!

http://www.militant-blog.org/?p=7833

http://www.contropiano.org/it/esteri/item/12172-no-pasaran-le-bugie-di-madrid-sul-caso-lander

★ 3 NOVEMBRE – CONCERTO AL CSOA SANS PAPIERS

  • Novembre 1, 2012 21:23

Lander Libero Lander Askatu !

Concerto Benefit Santeria + Romanez + Santamaria

 

 

Torna il punk al csoa Sans Papiers!!
Tre concerti per passare la serata, una serata per dare sostegno e diffusione alla causa di Lander, nostro fratello e compagno, ai domiciliari da mesi a causa dell’assurda persecuzione della legge spagnola.
Potete sostenere la causa firmando e condividendo la petizione che trovate suhttp://uncasobascoaroma.noblogs.org/  insieme a maggiori informazioni sulla sua storia.

Programma:
dalle h 19:
-Aperitivo a base di pinchos baschi e selezioni ribelli
dalle h 21.30 – Ingresso 5 euri
SANTERIA (Punk_rock_Grunge)
Elisabetta_Voce_Chitarra Carlotta_Basso Davide_BatteriaTHE ROMANEZ (Punk_rock)SANTAMARIA (Punk_rock)

Pre e post concerti, selezioni punk ‘n’ roll, stoner, grunge a cura di Davide Paulkemp Villa, da www.radiosonar.net .

http://www.facebook.com/events/153065018171819/

★ 16 OTTOBRE – STRASBURGO CONDANNA LO STATO SPAGNOLO

  • Ottobre 18, 2012 12:33

Strasburgo condanna lo Stato Spagnolo per non indagare sulle denunce di tortura di Martxelo Otamendi.

All’alba del 3 febbraio del 2004 decine di Guardia Civil incappucciati fecero irruzione all’interno della sede del quotidiano Egunkaria (l’unico integralmente in euskera) e lo misero sotto sequestro, arrestando dieci persone tra giornalisti e amministratori con l’accusa di appartenenza all’ETA.”

http://www.contropiano.org/it/esteri/item/11909-la-spagna-tortura-i-giornalisti-se-ne-accorge-anche-l%E2%80%99europa

http://www.naiz.info/eu/actualidad/noticia/20121016/estrasburgo-condena-al-estado-espanol-por-no-investigar-la-denuncia-de-torturas-de-otamendi

 

Martxelo Otamendi: ‘Es barato torturar en España’

http://www.eitb.com/es/noticias/politica/detalle/970474/otamendi-torturas–otamendi-denuncia-impunidad-tortura/

Chamber Judgment Otamendi Egiguren v. Spain 16.10.12 (PDF_inglese)

★ 29 SETTEMBRE, MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

  • Ottobre 9, 2012 13:59

 

 

 

 

 

 

Altre foto del presidio:

http://simonagranati.photoshelter.com/gallery-image/Lander-libero-no-all-estradizione/G00002oE.kf02z0o/I0000g.YF0fShe.I

http://www.demotix.com/news/1486222/demonstration-against-lander-fern-ndez-arrinda-extradition-rome/all-media

http://www.eidonpress.com/shoot/show/id/41295/show_photo_id/791862

http://www.mpnews.it/multimedia.php/photo/7742/sit-in-per-lander-arrinda

 

http://www.youtube.com/watch?v=7P9Hd86l8A8

spot spotto

Lander libero! No all’estradizione!

Lander askatu! Estradiziorik ez!

Il nostro amico e compagno Lander Fernandez è agli arresti domiciliari ormai dallo scorso 15 giugno, dopo il suo spettacolare arresto del 13 giugno nella capitale con l’accusa di terrorismo.

In realtà Lander – che lavorava a Roma e partecipava all’attività delle reti sociali alla luce del sole e senza nascondersi – è accusato esclusivamente del presunto danneggiamento di un autobus vuoto, avvenuto nel febbraio del lontano 2002.

Un reato – tutto da dimostrare – che comunque nulla a che fare con il terrorismo e con l’esorbitante pena di 5 anni di carcere che Lander dovrebbe probabilmente scontare se fosse estradato a Madrid come chiede la magistratura spagnola. Un reato che nel nostro paese sarebbe comunque prescritto e che non giustifica l’accanimento delle istituzioni giudiziarie e politiche spagnole nei suoi confronti.

Un accanimento comprensibile esclusivamente considerando una cieca e inammissibile repressione da parte dei governi spagnoli presenti e passati contro ogni espressione politica, sociale e culturale del popolo basco, che ha portato in questi anni a politiche emergenzialiste, alla sistematica violazione dei diritti dei prigionieri politici e dei loro familiari, alla persecuzione di organizzazioni sociali, culturali, sindacali e politiche, alla chiusura manu militari di giornali e radio. Una politica repressiva più volte denunciata – dati e documenti alla mano – da istituzioni come l’Onu e da Ong come Amnesty International.

Una persecuzione politica e una vera e propria apartheid che oggi non può più contare neanche sulla giustificazione classica della lotta al ‘terrorismo’, dopo la cessazione definitiva e completa di ogni attività violenta da parte dell’ETA ormai più di un anno fa.

Le accuse mosse nei confronti di Lander sono pretestuose, inconsistenti e vaghe, e non giustificano né la sua estradizione in Spagna né la privazione della sua libertà in Italia.
Noi vogliamo che Lander torni libero immediatamente, perché è indegno che una persona venga privata della sua libertà così a lungo solo perché perseguitato da un paese sotto accusa a livello internazionale.

Per questo invitiamo tutti e tutte a:

–        manifestare sabato 29 settembre davanti al Ministero della Giustizia in Via Arenula a partire dalle 11, per dire no all’estradizione di Lander

–       firmare e far firmare la petizione per la liberazione di Lander che trovate sul bloghttp://uncasobascoaroma.noblogs.org/

–       partecipare alle altre iniziative che la Campagna di Solidarietà con Lander Fernandez realizzerà nei prossimi giorni per denunciare il caso di fronte ai media e all’opinione pubblica

LANDER LIBERO! LANDER ASKATU!

Info: aske@autistici.org

 

★ 27 SETTEMBRE, CONFERENZA STAMPA

  • Ottobre 1, 2012 13:53

Conferenza stampa davanti all’ambasciata spagnola

http://www.youtube.com/watch?v=DFmbWHqY4GY

http://www.youtube.com/watch?v=Vii_qzdX5eg

http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20120928/manip2pg/07/manip2pz/329316/

http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/09/27/news/lander_106_giorni_di_domiciliari_manifestazioni_e_cortei-43409356/

COMUNICATO STAMPA

OGGETTO: Convocazione conferenza stampa e presidio per Lander Fernandez Arrinda

 

Oltre 100 giorni sono passati dall’infondato arresto di Lander Fernandez Arrinda, militante basco da quasi due anni residente a Roma alla luce del sole. 100 giorni di arresti domiciliari, di privazione delle libertà personale, per un reato tutto da dimostrare che nulla a che fare con il terrorismo e che per l’ordinamento giuridico italiano già sarebbe stato prescritto. 100 giorni di accanimento repressivo del governo spagnolo, artefice di una montatura che non giustifica né l’estradizione in Spagna e né gli arresti domiciliari in Italia.

 

La rete di solidarietà nata intorno al giovane militante basco indice per Giovedì 27 settembre alle ore 12.00 una Conferenza Stampa in Piazza di Spagna, angolo Via Condotti. Hanno assicurato la loro partecipazione il Senatore Marco Perduca (Radicali), Gianluca Peciola (consigliere Provincia di Roma SEL), Fabio Nobile (consigliere Regione Lazio FdS), Andrea Alzetta (consigliere Roma Capitale Roma in Action), Marialuisa D’Addabbo (Giuristi Democratici). E’ stata invitata l’associazione Antigone.

 

La stessa rete di solidarietà ha altresì convocato per Sabato 29 settembre ore 11.00 presso il Ministero della Giustizia di Via Arenula un presidio per dire No all’Estradizione di Lander.
Per adesioni e info sul presidio:

 

aske@autistici.org

 

Per info e contatti:

 

http://uncasobascoaroma.noblogs.org/

328 90 34 030

338 62 06 018

http://www.petizioni24.com/lander

★ JOSU SCARCERATO

  • Settembre 10, 2012 20:47

Oggi finalmente Josu Uribetxebarria è tornato a casa (si trovava ancora all’ospedale).

 

 

video: “grazie euskal herria”

http://www.naiz.info/eu/mediateca/video/uribetxebarriaren-esker-oneko-mezua

 

 

Josu URIBETXEBERRIA (Arrasate, 1955)

Soffre di una neoplasia renale sinistra e di nefrectomia del rene. Necessita di controlli e cure di fine vita dopo che nel 2005 gli è stato diagnosticato un tumore di grandi dimensioni al rene sinistro. Arrestato nel 1997, è stato condannato a 30 anni di prigione. Nel 2006 ha richiesto la libertà condizionale per malattia grave e incurabile, che però gli è stata negata nel 2007, e lo stesso è avvenuto col ricorso presentato, solo un mese dopo.

Alla fine del mese di luglio è stato portato in ospedale di Leon perché il cancro è stato riattivato e ha un carcinoma metastatico. Adesso si trova nell’ospedale de Donostia.

“se l’odio va così lontano, la mia opzione sarà quella di morire con dignità”

 

http://www.contropiano.org/it/esteri/item/10752-paese-basco-braccio-di-ferro-sui-prigionieri-politici

http://www.eilmensile.it/2012/03/23/i-15-dossier-medici-dei-prigionieri-che-attendono-risposta-dal-carcere-quanto-prima/ 

http://www.etxerat.info/albisteak.php?id_saila=7&id_edukia=2100&lang=es

http://www.naiz.info/eu/actualidad/noticia/20120808/iosu-uribetxeberria-emprende-una-huelga-de-hambre

 

★ COMUNICATO DELLA RETE

  • Luglio 13, 2012 13:23

“No all’estradizione di Lander Fernandez, Stop alla repressione nei Paesi Baschi”

Lo scorso venerdì il senatore Perduca e la senatrice Poretti hanno presentato un’interrogazione scritta al ministro della Giustizia per avere chiarimenti sull’assurda situazione in cui è costretto il nostro compagno Lander Fernandez a seguito della richiesta di estradizione mossa dall’autorità giudiziaria di Madrid.

Lander è stato arrestato lo scorso 13 giugno con la roboante accusa di essere un militante dell’ETA. Dopo appena 48 ore, il tribunale del riesame della Corte d’appello di Roma cambia il regine di misure cautelati dalla detenzione presso Regina Coeli agli arresti presso il proprio domicilio. Con questa sentenza la giustizia italiana fa chiarezza sulla vicenda visto che Lander è attualmente indagato solo per il danneggiamento di un autobus vuoto (avvenuto per di più nel febbraio 2002) e non ha alcun capo di imputazione per reati associativi di stampo terroristico.

 

Ora, dopo oltre 45 giorni di domiciliari, Lander è ancora impossibilitato nel lasciare il proprio domicilio, non potendo così lavorare e provvedere al proprio sostentamento.

 

Tutto questo avviene semplicemente perché Lander è indagato per un reato di danneggiamento avvenuto oltre 10 anni fa.

 

Questa vicenda ha dell’incredibile e si iscrive perfettamente nello stato d’eccezione che colpisce i diritti dei militanti politici baschi. Infatti nel cuore d’Europa è ancora permesso l’applicazione di una legislazione speciale che deroga persino alla Carta europea dei diritti dell’uomo, come più volte denunciato da Ong quali Amnesty intenational e Human right.

 

Nello sforzo di proseguire la campagna di opposizione all’estradizione di Lander Fernandez chiediamo che tutte le forze democratiche del nostro paese, l’associazionismo della nostra città e i media si impegnino da subito per la scarcerazione di Lander e così per la fine dello stato d’eccezione che Madrid impone ai movimenti sociali e politici dei Paesi Baschi.

 

RETE DI SOLIDARIETA’ CON LANDER

uncasobascoaroma.noblogs.org

 

Di seguito il testo dell’interrogazione dei senatori Perduca e Poretti:

 

Premesso che:

 

Lander Fernandez Arrinda (LFA) viene arrestato con un’imponente operazione di polizia il 13 giugno 2012 alle ore 830 fuori del suo appartamento mentre si recava ad incontrare i suoi avvocati. Pel suo arresto furono impiegati oltre quindici agenti di polizia (passamontagna in volto e pistole alla mano) per arrestare un cittadino europeo che, come dimostrerà anche la Corte di appello del tribunale di Roma, vive legittimamente in Italia da oltre un anno;

 

l’arresto avviene in esecuzione di una richiesta di estradizione avanzata dall’autorità giudiziaria spagnola per processare LFA di fronte alle autorità competenti di quel paese;

 

una volta arrestato LFA viene tradotto nel carcere di Regina Coeli dove trascorre due giorni in isolamento giudiziario, in virtù delle condizioni in cui versa l’istituto carcerario in questione, LFA non puo usufruire appieno dell’ora d’aria né ricevere il pasto nel primo giorno di detenzione come raccolto di persona dal Senatore Perduca recatosi in visita presso l’astuto di pena capitolino;

 

LFA a oggi risulta indagato per il reato attribuitogli, in quanto il processo deve essere ancora celebrato dalle autorità spagnole.

 

Considerato che:

 

Le autorità giudiziarie spagnole attribuiscono a LFA il reato di terrorismo. In realtà i fatti riportati nella sentenza di convalida sulle misure cautelari emessa dalla Sezione IV penale della Corte di appello di Roma in data 15 giugno 2012, riguardano l’incendio di un autobus (avvenuto nel febbraio 2002) in sosta e senza passeggeri a bordo, facendo uso di una bottiglia incendiaria;

 

la riconduzione di tale evento alla fattispecie di reato di terrorismo avviene a mezzo di due presunzioni che non possono trovare fondamento. LFA infatti avrebbe commesso il fatto in concorso con Aingeru Cardanu Reoyo, appartenente ad una presunta organizzazione terroristica chiamata KALLE BORROKA. Quest’ultima sigla viene a sua volta accusata di collaborare con l’ETA. Bisogna evidenziare che non esiste nessun provvedimento giudiziario spagnolo che accerti l’esistenza di un’associazione denominata KALLE BOROKA e che, quindi, possa dimostrarsi il suo collegamento coll’ETA;

 

dalle carte finora inviate dall’autorità giudiziaria spagnola non viene dimostrato alcuno degli elementi finora indicati;

 

allo stato degli atti, per quanto di conoscenza degli interroganti, l’unico fatto addebitabile all’indagato è quello di danneggiamento di un autobus vuoto e che le accuse mosse dall’autorità spagnola sono al vaglio della Corte d’appello di Roma;

 

nel periodo in cui LFA è in custodia presso le autorità italiane, numerose testate nazionali e internazionali riportano la notizia dell’arresto di un “terrorista basco”. Tale imputazione verrà successivamente smentita sempre dalla Corte d’appello di Roma che si riserva di verificare l’effettiva qualificazione giuridica del fatto attribuito al LFA;

la stampa quindi ha già celebrato il suo processo mediatico, anticipando il giudizio della Corte d’appello, senza successivamente riservare all’indagato alcun diritto di replica;

 

dal 15 di Giugno 2012, LFA è sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, tale decisione è stata giustificata dalla Corte d’appello in quanto – citando testualmente la sentenza – “il Fernandez risulta di fatto controllato dagli organi di polizia (italiana, ndr) fin dal dicembre 2011 senza che, a suo carico siano emerse attività illecite o iniziative volte a sottrarsi alla Polizia Giudiziaria”.

 

atteso che:

 

dall’inizio della sua permanenza in Italia, la Corte d’Appello riconosce che LFA abbia tenuto una condotta rispettosa delle norme del nostro ordinamento;

 

LFA è stato detenuto in custodia cautelare a Regina Coeli per due giorni e da oltre 45 giorni è detenuto ai domiciliari solo perché indagato di un reato di danneggiamento consumato più di dieci anni fa;

 

l’accusa mossa dall’autorità giudiziaria spagnola si basa su ipotesi prive di fondamento;

 

da oltre 45 giorni LFA è impossibilitato a svolgere attività lavorativa per provvedere al suo sostentamento;

 

in Spagna sussiste un regime di legislazione speciale nei confronti dei militanti politici baschi, più’ volte al centro di pronunciamenti della Corte europea di Strasburgo e condannato da Ong quali Amnesty International e Human Rights Watch;

 

Si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti summenzionati;

 

quali siano i contatti intercorsi coll’autorita’ giudiziaria spagnola;

 

se il Ministro non ritenga esistano le condizioni perché il regime di libertà vigilata e controlla di LFA possa essere ulteriormente attenuato in modo da consentirgli di poter tornare a lavorare e quindi provvedere al proprio sostentamento.

★ ELKARRIZKETA – INTERVISTA

  • Luglio 12, 2012 10:48

http://bilbokobranka.info/?p=24831

LANDER FERNANDEZ: “NIRE ATXILOKETA POLIZIAREN JAZARPENA SALATZEAREN ONDORIOA DA”

 

Italiako Justiziak Espainiak haren aurka igorritako estradizio eskaera onartzen duen ala ez erabaki bitarteanetxean preso dute Lander Fernandez santutxuarra, Erroman. Atxilotu zutenean italiar poliziek lasai egoteko esaten zioten, “lasai Lander, ez gara espainolak”, eta atxiloketa enkarguz, Espainiak hala eskatuta, egin zutela onartu zioten.

Landerrek berak azaldu behar izan zizkien atxiloketaren arrazoiak eta agenteek ezin izan zituzten sinetsi. Ondorioz, epaileak euroagindua onartzeko arrazoirik ez zela erabaki eta estradizio prozedura arrunta abiarazi zuen.

Espetxean bi egun igaro eta gero etxera joatea baimendu zioten, handik irteteko debekua ezarrita. Espetxetik etxera pasatzea elkartasun sareak egindako lanaren fruitua dela dio berak.

Nolakoa izan zen atxiloketa?

Atxiloketa bortitza izan zen. Ekainaren 13an goizeko zortzi eta erdiak inguru abokatu eta politikari batekin hitzordura joatean gertatu zen. Etxeko atetik irten eta 20 polizia inguru agertu ziren, batzuk burua estalita zuten eta pistolarekin buruan apuntatu zidaten. Aipatzekoa da ni lasaitzeko behin eta berriro errepikatzen zidatela “lasai Lander, ez gara espainolak”.

Behin atxilotuta, kontua lasaitzen joan zen, bai etxeko miaketan, bai komisaldegian tratua egokia eta lasaia izan zen.

 

Bi egun espetxean igaro ostean epaileak etxera joateko baimena ematen dizu baina bertatik irteteko debekua jarrita. Zer eragin dizu debekuak? (Bizitza normaltasunez ezin egitea, lanera joan ahal ez izatea,…)

Poliziak atxiloketa konfirmatu zuen eta espetxera bidali ninduen. Italiar legediaren arabera 48 ordutan epaile batek atxiloketa berretsi behar du. 48 ordu horiek igarota, epaileak informazio gehiago behar zuela esan zuen eta bitartean atxiloketa konfirmatu zuen, baina ez espetxean, momentuz etxean atxilotuta egotea agindu zuen. Orain, etxean nago preso, nire askatasuna mugatuta dago. Ezin dut lanera joan, ezta lagunekin irten, azken finean ezin dut nire bizitza normaltasunez jarraitu… Abokatuak askatasun eskaera egin du neurri hauek ken ditzaten, baina hainbat egun igaro dira eta ez dute erantzun, beraz, egoera berean jarraituko dudala pentsatzen dut.

 

Auzia zein puntutan dago une honetan?

Auzia oraindik hasi besterik ez da egin. Italiar epaileak kasu honetan MAE (euroagindua) ezin dela aplikatu eta estradizio prozedura klasikoa aplikatuko duela erabaki du. Honek dakarren aldaketak hauek dira: epeak luzatzen dira, defentsarako berme gehiago daude,… Orduan, estradizio prozesua ez dela hasi edo oraindik lehenengo fasean dagoela esan daiteke.

 

Atxilotu zintuztenetik elkartasun keinu eta ekimen ugari ikusi ditugu. Ikusgarria izan da zure askatasunaren alde sortutako mugimendua. Espero al zenuen horren babes handia jasotzea?

Atxiloketa gertatu aurretik, euskal militanteen aurkako errepresioa orokorrean eta nire kasua konkretuki salatzeko kanpaina bat martxan jarri zen. Kasuari buruzko informazioa hedatuz joan zen elkarrizketa, hitzaldi, zein blog baten bitartez. Atxiloketa gertatzean aurretiaz egindako lan guztia aprobetxatuz sarea aktibatu egin zen eta emaitza handia izan da. Espetxean bi egun egin nituen eta denbora horretan politikari eta lagunen bisitak izan nituen. Espetxetik etxera pasatzea elkartasun sareak egindako lanaren fruitua da, azken finean mediatikoki esandako gezurren kontrainformazioaren fruitua izan da.

Orain kanpainak aurrera jarraitzen du, kasua eta sarea ahal den heinean hedatuz eta Internet bidez aktibatu duten sinadura bilketarekin jarraituz. Elkartasuna imajina nezakeen, agian ez hainbestekoa, eta gainera ez da gauza bera irudikatzea edo bizitzea. Erromatik nire askatasuna aldarrikatuz pintadak, kartelak, pankartak… ikustean sentitzen dena ezin da deskribatu. Detailerik txikienera heldu arte asko daukat eskertzeko hemen jasotako laguntzagatik.

 

Aurretik, Euskal Herrian bizi zinenean, hainbat aldiz salatu izan zenuen Poliziaren jazarpena, eta horrek ere ondorioak eragin zituen. Orain baina, Italian bizimodu normala egiten zenuen urte eta erditik, zertara dator atxiloketa zure ustez?

Poliziaren jazarpena salatzearen ondorioak dira oraindik. Poliziak bahitu ninduen eta beraiekin kolaboratzeko eskaintza egin zidan. Gertaera horiek publikoki salatzea da nire delitua. Auzitegi Nazionalak auzi bat ireki zuen nire aurka, 2002. urtean gertatutako kale eraso batzuetan parte hartzea leporatuta. Orain Madrilen epaitu nahi naute eta horregatik atxilotu naute.

 

Nola hartu du Italiako Justiziak Espainiak zure aurka egindako akusazioak?

Harriduraz hartu dutela esan daiteke. Adibidez, komisaldegian niri galdetzen zidaten zergatik nengoen atxilotuta, Espainiatik ni atxilotzeko agindua heldu zela, baina oraindik atxiloketaren arrazoia heldu behar zela. Hasiera batean ezin nuen sinistu horrela zenik. Nik komentatu nien zein izan zitekeen arrazoia eta harrituta begiratzen zidaten, zerbait gehiago egon behar zela esaten zuten. Geroago fax-a heldu zen eta nik komentatu niena zela ikusi zuten. Goizean beraiek egindako operazioa bera ere zalantzan jartzen zuten. Espetxera bidali ninduten, baina esan zidaten agian epaileak ez zuela atxilotze agindua berretsiko.

 

Maila pertsonalean nola ikusten dituzu azkenaldian hainbat euskal herritarren aurka, euroagindua dela medio, abiatutako prozesuak?

Irakurketa ezberdinak egin daitezke atxiloketa hauek zein interesen arabera egiten dituzten ulertzeko. Ebidenteena errepresioa aktibo jarraitzen duela da, Euskal Herrian gertatzen denaren gainetik edota Estrasburgotik esaten dutenaren gainetik nork agintzen duen gogoraraztea.

 

Orain arteko bizipenek zer ondorio ekarri dizkizute?

Norberaren herria, familia eta lagunak utzi beharra beti dela esperientzia gogorra. Hala ere, jasotako elkartasuna eta laguntasuna handia izan dela, esperientzia oso polita dela.

★ BLITZ NELLA AMBASCIATA SPAGNOLA A ROMA

  • Luglio 11, 2012 10:06

COMUNICATO STAMPA

Questa mattina, alle ore 12.00, un gruppo di trenta attivisti della rete di solidarietà con Lander Fernandez ha effettuato un blitz nell’Ambasciata spagnola di Roma.
Gli attivisti hanno occupato il piazzale di ingresso esponendo uno striscione che chiedeva “Basta repressione nei Paesi Baschi – Lander libero”. Dopo un presidio all’interno dell’Ambasciata, gli attivisti hanno rilasciato una lettera agli uffici dell’Ambasciata per chiedere che la stessa si faccia interprete presso Madrid delle pressioni che vengono da parte dell’opinione pubblica italiana sull’interruzione del processo di estradizione nei confronti di Lander Fernandez.
L’iniziativa si è conclusa con il simbolico lancio di palloncini con su scritto Lander libero.
http://www.paesesera.it/Cronaca/Blitz-all-Ambasciata-di-Spagna-No-repressione-Lander-libero
http://www.contropiano.org/it/news-politica/item/10152-lander-libero-blitz-allambasciata-spagnola-a-roma
http://bilbokobranka.info/?p=24207
http://berria.info/albisteak/67756/pauek_etzi_erabakiko_du_mujika_espainiaratu_ala_ez.htm

 

★ COMUNICATO STAMPA SINISTRA INDIPENDENTISTA

  • Giugno 29, 2012 00:42

 Maribi UGARTEBURU:

Denunciamos firmemente la detencion de Lander Fernandez

http://www.ezkerabertzalea.info/es/2012/06/maribi-ugarteburu-denunciamos-firmemente-la-detencion-de-lander-fernandez/

La Izquierda Abertzale denuncia firmemente la detención de un ciudadano vasco, Lander Fernandez, que ha tenido lugar hoy en Roma siguiendo una euro-orden emitida ayer mismo por las autoridades españolas. El ministro de interior Jorge Fernández Diez no ha aclarado los delitos concretos por los que se acusa a esta persona, pero se ha apresurado a afirmar que tendrán lugar más detenciones ‘relacionadas con ETA’ en las próximas fechas.

La actitud del ejecutivo español respecto a este tema es del todo irresponsable y falsa. Han transcurrido casi 8 meses desde que ETA anunciase el cese definitivo de su actividad armada, y aun así, insiste el gobierno del PP en agitar fantasmas inexistentes queriendo sembrar dudas en torno a una supuesto rebrote de la actividad de ETA. Así lo hizo con las dos últimas detenciones en Francia hace unas semanas, y ahora vuelve a insistir adelantando, además, nuevas detenciones.

Se equivoca de plano, sin embargo. La decisión histórica de ETA del pasado 20 de octubre no cuenta solamente con total credibilidad por parte de la sociedad vasca, sino también con la verificación internacional. Es más: la propia ETA a través de comunicados públicos y a través de su relación directa con la Comisión Internacional de Verificación ha mostrado su total disposición a dialogar con los gobiernos español y francés sobre todo lo referente a la agenda de las consecuencias del conflicto: presos, exiliados, desarme de la propia ETA y desmilitarización. La situación real a día de hoy es ésa, a pesar de todas las cortinas de humo que intenta agitar una y otra vez el gobierno español a través de detenciones como ésta.

Es hora de que el gobierno del PP comience a actuar con la responsabilidad e inteligencia política que le reclama tanto la sociedad vasca como la comunidad internacional respecto a este tema, dando pasos positivos para la resolución democrática del conflicto, en vez de empecinarse de esta manera tan incomprensible en la dirección contraria a la paz. Hay un instrumento ineludible para la resolución de todo conflicto: el diálogo.

La Izquierda Abertzale participará en las movilizaciones convocadas para denunciar la detención de Lander Fernandez y llama asimismo a la ciudadanía vasca a que participe en las mismas.