★ CONFERENZA STAMPA E COMUNICATI
COMUNICATO ARRESTO – 13 GIUGNO
Questa mattina alle 8:30 una squadra di circa 15 poliziotti incappucciati e con armi alla mano hanno arrestato Lander Fernandez, un attivista del movimento giovanile basco , mentre usciva dall’occupazione a scopo abitativo di ACTION di via delle sette chiese. Attualmente Lander e’ trattenuto presso la questura di via genova.
Non avendo notizie ufficiali dalle autorita’ italiane, apprendiamo dalla stampa internazionale della ridicola accusa di apparenenza a ETA.
Questa vicenda appare ancor piu’ preoccupante dal momento che dallo scorso autunno e’ in atto un processo di pacificazione definitivo del conflitto basco. Nonostante questo la morsa repressiva dello stato spagnolo si inasprisce contro i movimenti giovanili e contro chi, come Lander, si trova regolarmente a Roma da circa un anno conducendo la propria vita alla luce del sole, lavorando e studiando.
VOGLIAMO LA LIBERTA’ PER LANDER, VOGLIAMO CHE FINISCA LO STATO DI ECCEZIONE VIGENTE IN SPAGNA E CHIEDIAMO A TUTTE LE FORZEDEMOCRATICHE DEL NOSTRO PAESE DI IMPEGNARSI NEL SOSTENERE CONCRETAMENTE IL PROCESSO DI PACIFICAZIONE COME SOSTENUTO DA PERSONALITA’INTERNAZIONALI COME KOFI ANNAN
CONVOCHIAMO URGENTEMENTE UNA CONFERENZA STAMPA OGGI ALLE ORE 13 IN VIA GENOVA
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COMUNICATO STAMPA – DOMICILIARI – 15 giugno 2012
Questa mattina la IV Sezione Penale della Corte d’Appello del Tribunale di Roma ha disposto la scarcerazione di Lander Fernandez Arrinda, trasferendolo agli arresti domiciliari. La scarcerazione rappresenta la conseguenza logica ad una maxi-operazione di polizia non giustificata da prove giudiziarie fornite dalla magistratura spagnola, mandante politico dell’arresto avvenuto mercoledì scorso.
L’inconsistenza dell’impianto accusatorio si somma alla canea mediatica che si è abbattuta su Lander da due giorni a questa parte; sbattendo il “mostro” in prima pagina, la stampa italiana e spagnola hanno accusato Lander Fernandez di essere membro di ETA, terrorista implicato in episodi stragisti e pericoloso militante eversivo. Un impianto accusatorio che oggi, invece, ci consegna la stupefacente verità della sola accusa di danneggiamento di un autobus vuoto, pendente sulla testa di Lander per fatti risalenti al 2002.
Quanto accaduto stamattina rappresenta solo una vittoria parziale per la definitiva liberazione di Lander. Siamo invece certi che questa stessa decisione possa essere letta come un grave colpo alla giustizia emergenziale che spadroneggia in Spagna, sempre pronta a reprimere militanti e attivisti per le sole ipotesi di sospetto, in barba ai diritti fondamentali della persona. La battaglia per la liberazione di Lander, dunque, è la battaglia contro lo stato d’eccezione vigente in Spagna; un neo, una macchia, un marchio che male si sposa con l’anelito di democrazia propagandato nelle stanze della Moncloa madrilena.
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