★ RASSEGNA STAMPA

  • Giugno 15, 2012 23:20

– 13 giugno – INFOAUT

l’ennesima testimonianza di solidarietà a Lander

Riportiamo l’articolo uscito sul network di InfoAut, ennesima testimonianza di una rete solidale attiva che si stringe a difesa dei diritti e delle libertà di Lander.

Brutto risveglio questa mattina per gli occupanti delle “casette” nel quartiere della Garbatella, intorno alle 8:30, un commando della digos di roma, con i passamontagna calati sulla faccia e le armi in pugno hanno arrestato Lander Fernandez, un compagno basco che da alcuni mesi viveva a Roma. L’operazione di polizia arriva ad un giorno di distanza dalla richiesta di estradizione del ministro degli interni spagnolo. Nonostante le diverse agenzie giornalistiche italiane divulgano la notizia dell’arresto con capi di imputazione riconducibili ad una presunta appartenenza a ETA, rimangono non ancora chiare le accuse con le quali è stato incarcerato Lander, poichè l’informativa risulta essere non ancora pervenuta agli avvocati difensori. Dopo essere stato portato nella questura romana di via Genova, ora Lander si trova nel carcere di Regina Coeli. Nel pomeriggio si è svolta una conferenza stampa sotto al questura per denunciare l’accaduto e chiedere la liberazione immediata di Lander attualmente in carcere. In attesa di aggiornamenti è stato indetto un presidio pubblico sabato sopra il carcere in cui è rinchiuso il compagno basco.

La storia di Lander è uno dei tanti casi che si verificano nei Paesi Baschi. Lo stato d’eccezione vigente tutt’ora, cela una giurisdizione e una magistratura marcia che vuole affrontare la questione basca con processi politici, condanne perenni, torture, inseguimenti e sequestri lampo quotidiani e arbitrari. E su quest’ultimo modo d’agire che ha inizio la vicenda di Lander, ex prigioniero politico.

Prelevato davanti scuola nel 2009, minacciato in cambio di collaborazione e picchiato, venne rilasciato dopo qualche ora. Dopo le denunce pubbliche dell’accaduto, Lander viene arrestato all’aeroporto di Madrid qualche settimana dopo, mentre tornava da un viaggio in Venezuela con l’accusa di aver partecipato ai disordini avvenuti a Bilbao in seguito all’illegalizzazione dell’organizzazione giovanile basca Segi. Dopo 15 giorni di prigione viene scarcerato, con una cauzione di 40mila euro. Oggi l’arresto, ad appena un giorno di distanza dall’eurordine emesso dal Tribunale spagnolo, un’obbedienza lampo da parte della magistratura italiana.

Decine di attivisti si sono dati appuntamento davanti alla Questura di Roma per chiedere la scarcerazione immediata di Lander Fernandez e per dire a Madrid: basta repressione.

– 13 giugno – PAESESERA

http://www.paesesera.it/Cronaca/Sono-vittima-di-un-ingiustizia-non-mi-presentero-in-tribunale

 

Il racconto del militante della sinistra basca Lander Fernandez incontrato al centro sociale Corto Circuito pochi giorni prima del suo arresto.

Lander Fernandez vive in un’occupazione di Action nella zona di Garbatella e lavora al Corto Circuito, il centro sociale di Cinecittà. Proprio nel giardino del Corto Circuito qualche giorno fa l’incontro per conoscere la sua storia in vista della prossima riapertura del caso che lo riguarda in Spagna. E questo il suo racconto.Stamattina l’arresto.

“Ormai sono passati dieci anni da quando hanno messo fuori legge tutti i partiti e le organizzazioni dell’indipendentismo basco di sinistra, nonostante tutte le differenze che esistono tra noi e Eta, nonostante la richiesta da noi avanzata di una risoluzione pacifica e politica della questione basca. Questo ha portato alla criminalizzazione di ogni iniziativa politica, sociale, culturale: si può essere perseguiti anche solo per esporre le foto dei detenuti politici o una bandiera. Negli ultimi anni tutto il gruppo dirigente, sia quello detenuto – in carcere solo per essersi presentato alle elezioni con un partito – sia quello fuori, ha chiesto di mettere fine a questa situazione, perché la possibilità di presentarsi alle elezioni è un fatto semplicemente di democrazia: decine di giovani in Euskal Herria si trovano in carcere solo perché fanno politica alla luce del sole con l’accusa di essere di Eta o di fiancheggiare Eta”.

La tua storia si inserisce in questo clima di grande tensione…

“Il 19 maggio nel 2009 fui sequestrato da uomini che lasciarono intendere di essere della Polizia Autonoma Basca. Questi mi minacciarono dicendo di avere le prove per farmi incarcerare per dieci anni, ma che questo non sarebbe accaduto se avessi accettato di collaborare. Io rifiutai e gli dissi di portarmi in tribunale che non avevo fatto nulla. Nei giorni seguenti continuarono i pedinamenti e i tentativi di sequestro ai miei danni anche sotto la mia abitazione dove fui anche picchiato e minacciato, ma non mi portarono via: avevano fatto troppa confusione e tutte le persone del palazzo si erano affacciate.A quel punto andai dalla polizia e denunciai tutto ciò e l’indomani feci una conferenza stampa Il mio non è stato un caso isolato in quei mesi capitò anche ad altri militanti. Dopo tutto ciò fui arrestato per 15 giorni per una manifestazioni avvenuta nel 2002 dopo la messa fuori legge della mia organizzazione Segi, dove ci furono degli incidenti con delle macchine bruciate”.

Perché ora ti trovi in Italia? Cosa accadrà adesso che il tuo caso si sta riaprendo?

“Sono qua da un anno per motivi assolutamente privati. Non ho nessuna intenzione di presentarmi all’udienza per il mio caso: le accuse contro di me sono state rese da un ragazzo che ha denunciato di averle rilasciate sotto tortura, ma questo l’Udiencia Nacional non l’ha preso minimamente in considerazione”.

di Valerio Renzi

– 14 giugno – GARA

http://www.gara.net/paperezkoa/20120614/346882/es/Arrestan-Roma-santutxuarra-Lander-Fernandez-que-hacia-vida-normal

Arrestan en Roma al santutxuarra Lander Fernández, que hacía vida normal

Lander Fernández fue arrestado ayer en Roma, en virtud de una euroorden dictada la víspera por las autoridades españolas. El santutxuarra, que efectuaba vida normal en la capital italiana, fue considerado por el ministro Fernández Díaz como «presunto miembro de ETA».

GARA |

Lander Fernández Arrinda, de 32 años, fue detenido ayer a la mañana por la Policía italiana en su domicilio, en la calle Sette Chiesse de Roma, en el barrio de la Garbatella, según informó Efe. En la operación participaron varios agentes de la unidad especial DIGOS, que trasladaron al santutxuarra a una comisaría de la calle Génova, donde se concentraron una decena de amigos e integrantes de varios movimientos sociales.

El arresto del vecino de Santutxu se produjo un día después de que la Sección Segunda de la Sala de lo Penal de la Audiencia Nacional española dictara contra él una euroorden por los delitos de «terrorismo y estragos». El Servizio Centrale Antiterrorismo de la Policía italiana apresó a Fernández gracias a la información facilitada por la Comisaria General de Información de la Policía española, según informó el Ministerio de Interior, que lo considera «presunto miembro de ETA».

Sufrió acoso policial

Aunque desde fuentes gubernamentales españolas se tratase de dar realce a la detención, lo cierto es que este ciudadano vasco realizaba vida normal en Roma, donde trabajaba. Lander Fernández sufrió graves amenazas y hostigamiento policial en los últimos años que residió en Euskal Herria.

En su día, denunció públicamente el secuestro y posterior agresión que padeció el 19 y 27 de mayo de 2009 a cargo de varios individuos que se identificaron como agentes de la Ertzaintza, tras negarse a colaborar con ellos. A las dos semanas de esa comparecencia, Fernández Arrinda fue arrestado cuando regresaba de Venezuela con dos amigos y encarcelado bajo la acusación de participar en un ataque contra un autobús. A las pocas jornadas, el joven fue puesto en libertad bajo fianza.

En mayo de 2010, la Audiencia Nacional española le condenó a tres años de prisión acusado de «colaborar con ETA», por llevar 300 boletos de Elkartasun Zozketa. Un año después, el Tribunal Supremo le absolvió.

Poco después de conocer el arresto, el ministro español de Interior, Jorge Fernández Díaz, avanzó que «pueden producirse detenciones en fechas no lejanas en otros países europeos». En declaraciones en el Congreso, destacó la «extraordinaria rapidez» con la que se ha llevado a cabo la detención de Fernández Arrinda, un día después de que fuera ordenada por la Audiencia Nacional española, algo que se produjo -según ensalzó el titular de Interior- por la «buena información que tenemos».

 

 

– 14 Giugno – Gara

Solidarietà senza confini… da Bilbao, Lander Askatu!!

 

 

*** FIRMA QUI LA PETIZIONE PER LA SCARCERAZIONE DI LANDER! ***

Riportiamo foto e testo di un articolo comparso sul portale BilbokoBranka, dove si da testimonianza di un corteo che s’è snodato per le vie del quartiere Santuxi che chiedeva libertà per Lander, da ieri detenuto nel carcere di Regina Coeli a Roma.

***

Ekaina 14th, 2012 by admin

Manifestazioa egin dute Santutxun Lander Fernandez auzokidearen atxiloketa salatzeko. 200 lagunek parte hartu dute martxan. Azkenaldian Espainiako polizien jazarpena nabarmena zela adierazi zien lagunei. Erroma erdiguneko Regina Coeli espetxean sartu dute.

200 lagunek Lander Fernandez auzokidearen atxiloketa salatu dute Santutxun. Fernandez atzo atxilotu zuen Italiako Poliziak Erroman, etxetik irteterakoan, lanerako bidean zela.

Santutxutik adierazi dutenez, buruan kaputxa zeramaten 20 bat polizik inguratu eta pistola bat buruan jarri zioten. Etxea miatu ostean Regina Coeli espetxera eraman zuten, Erroma erdigunean. Operazioa Espainiako Poliziarekin elkarlanean egin dute eta Auzitegi Nazionaletik atxilotzeko igorritako euroagindu baten ondorioa da.

Dirudienez, Lander Fernandezek bizitza normala egiten zuen Erroman orain dela 15 hilabete hara bizitzera joan zenetik. Azkenaldian Espainiako Poliziak estutzen omen zuen eta hala jakinarazi zion lagunei.

Karmelo plazatik abiatutako manifestazioan salatu dutenez, Poliziak bazekien santutxuarrak bizitza normala egiten zuela eta haren aurka aspaldi abiatutako presio kanpainaren barruan kokatu dute azken atxiloketa hau ere.

Jazarpen itogarria

Izan ere, Frantziako espetxetik atera eta 2008an Euskal Herrira itzuli zenetik ugariak izan dira indar armatuengandik jasan behar izan dituen jazarpen, mehatxu eta kolaborazio eskaerak. Behin, gainera, etxeko atarian jipoitu zutela salatu zuen publikoki.

Auzitegi Nazionalak hiru urteko espetxe zigorra ezarri zion Guardia Zibilak errepide kontrol batean presoen aldeko zozketa baterako txartelak atzeman eta gero. Gerora absolbitu egin zuen Auzitegi Gorenak, zigortzeko nahiko froga ez zegoela iritzita.

Elkartasun mugimendua

Bestalde, Italian Lander askatzeko mugimendua sortu du Euskal Herriarekiko elkartasun taldeak. Atxilotua egon zen bitartean hainbat lagunek -ikurrinak eta euskal presoen etxeratzearen aldeko ikurrak eskuetan- elkarretaratzea egin zuten. Hurrengo hitzordua larunbatean izango da; protesta egingo dute Regina Coeli espetxearen atarian.

Horrez gain, Lander askatzeko galdegiteko sinadura bilketari ekin diote Sarean. uncasobascoaroma.noblogs.org helbidean sinadura eman daiteke.

 

– 14 Giugno – Il manifesto

http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20120614/manip2pg/16/manip2pz/324298/

Prende parola anche “Il Manifesto” sull’ingiusto arresto di Lander Fernandez. Vi proponiamo l’articolo scritto da Geraldina Colotti.

È stato arrestato ieri, a Roma, Lander Fernandez, già militante dell’organizzazione giovanile indipendentista Segi, messa al bando in Spagna. A casa lo attende un processo
«La prima volta mi hanno aspettato in due all’uscita da scuola. Mi hanno bloccato da dietro obbligandomi a entrare in una macchina, guidata da una terza persona. Ho pensato a un arresto ma mi sono reso conto subito che non era una cosa ufficiale». Così iniziava, qualche giorno fa, il racconto al manifesto dal trentadueenne basco Lander Fernandez, che da ragazzo e stato militante dell’organizzazione giovanile Segi.La scena descritta si svolgeva a Bilbao il 19 maggio del 2009. Con modalità simili, ieri a Roma, Lander e stato ricacciato nell’incubo. Alle 8,30, davanti all’occupazione di Action a Garbatella dov’era ospitato, venti poliziotti armati e mascherati lo hanno bloccato e portato in questura. Cercavano armi che non hanno trovato, perche Lander viveva legalmente in Italia. «Ma ora – dice l’avvocata Maria Luisa Daddabbio – rischia l’estradizione in Spagna a seguito di un mandato di arresto europeo, non sappiamo ancora con quali imputazioni perché non abbiamo avuto accesso al fascicolo. Sappiamo che è stato portato a Regina Coeli».
In quel maggio del 2009, invece, Lander era stato portato alla periferia di Bilbao: «Mi portarono in periferia – ha raccontato – per cercare di farmi collaborare. Urlavano che avrei scontato dieci anni di carcere. Io rispondevo che non ce n’era motivo, che se c’erano accuse a mio carico dovevano trasmetterle a un giudice…». In qualche modo, alla fine, il ragazzo riuscì a farsi riportare a scuola. I tre, però, minacciarono di rifarsi vivi. Il che, puntualmente, avvenne. «Ogni giorno – ha ricordato Fernandez – venivano più numerosi. Ma io non ero solo. Se loro arrivavano in sei, i compagni erano in dieci, mi accompagnavano a scuola e a casa. Il clima si faceva sempre più teso». Dopo una settimana, «A 20 metri da scuola, dov’ero arrivato insieme a due amici, riecco i sequestratori. Di nuovo mi erano addosso. Mi scaraventarono a terra, mi picchiarono e ripresero a minacciarmi. Feci in tempo a urlare prima che mi ficcassero un fazzoletto in bocca». La gente del quartiere intervenne, i quattro se ne andarono minacciando i testimoni: «Voi non avete visto niente, capito?». Chi erano i tre aggressori? «Antiterrorismo, polizia basca, non so – ha risposto Lander – Negli anni ’80 imperversavano i paramilitari del Gal, i Grupos antiterroristas de Liberación creati dal governo spagnolo per combattere i militanti di Eta e la sinistra indipendentista basca. Oggi non ci sono più, ma si verificano ancora casi di rapimento e detenzione illegale».
Il caso più noto degli ultimi anni è quello di John Anza, scomparso il 18 aprile del 2009 e trovato morto nell’ospedale di Tolosa, in Francia, 11 mesi e 11 giorni dopo. Dal 1978 a oggi, più di 10.000 attivisti baschi hanno denunciato di aver subito torture nelle caserme della polizia. Gli abusi vengono commessi durante il fermo che, in base alle leggi speciali spagnole, per 5 giorni impedisce all’accusato ogni contatto con la difesa (il cosiddetto regime di incomunicación). Le denunce di torture vengono sistematicamente archiviate dal tribunale, la Audiencia Nacional di Madrid, mentre le dichiarazioni estorte con la forza vengono usate come prova nei processi. Nel settembre 2009, anche Amnesty international chiese di porre fine «al regime di incomunicación». Nel settembre 2010, lo stato spagnolo è stato condannato dal Tribunale per i diritti umani di Strasburgo, e dal Comitato per i diritti umani delle Nazioni unite, per non aver dato corso alle denunce di tortura.
In quel maggio del 2009, anche Lander decise di sporgere denuncia. Dopo essersi recato in tribunale insieme ai testimoni, il giorno dopo raccontò la sua esperienza in una conferenza stampa. «Le conseguenze – ricorda adesso – non si fecero attendere. Il 14 giugno, mentre tornavo da una vacanza in Venezuela fui arrestato con l’accusa di aver partecipato sette anni prima ad alcuni scontri di piazza a Bilbao, seguiti alla messa fuorilegge di Segi». L’organizzazione giovanile basca Segi nasce nel 2002 e quasi subito viene messa al bando con l’accusa di sostenere lo stesso obiettivo degli indipendentisti armati dell’Eta, e i suoi membri perseguiti. Dopo 15 giorni di carcere, nel 2009 Lander viene rilasciato previo pagamento di una cauzione di 40.000 euro. Una detenzione che si somma ai quattro anni già scontati in Francia quando Lander era poco più che un ragazzo. In seguito, il giovane basco si trasferisce in Italia, dove risiede con propri documenti e continua il suo impegno a fianco dei movimenti per l’alternativa. Adesso, però, i suoi problemi potrebbero ricominciare. Il processo per quei fatti è stato fissato per il 21 giugno presso la Audiencia Nacional. «La legge spagnola non prevede procedimenti in contumacia – ha spiegato l’avvocato Marco Lucentini, difensore del basco – l’accusato deve andare in aula e così dovrà fare il mio assistito». La situazione aveva preoccupato, e con ragione, gli attivisti italiani, che ieri hanno subito organizzato un sit-in per chiedere «l’interruzione di questo processo ingiusto e la fine della tortura». Tantopiù che il movimento indipendentista «si è impegnato con gli stati spagnolo e francese per portare avanti un percorso di risoluzione del conflitto». Ha raccontato Lander Fernandez: «Nella situazione di crisi generale, dopo 10 anni di messa al bando del movimento, abbiamo dovuto prendere atto di un cambiamento di fase. Le forze della sinistra indipendentista basca si sono riunificate intorno a una piattaforma comune per ricostruire un’alternativa dal basso. Io mi sento al fianco dei minatori delle Asturie». Un percorso di dialogo appoggiato, nell’ottobre 2011, «anche da alcune personalità internazionali come Kofi Annan e Gerry Adams, che hanno promosso una Dichiarazione internazionale di pace». Anche l’Eta «ha dichiarato la cessazione definitiva dell’attività armata e si è resa disponibile al dialogo. Nonostante questo, lo stato spagnolo ha proseguito con la sua politica repressiva nei confronti del movimento. Dal 2008 al 2011, ci sono stati 800 arresti e centinaia di compagni come noi di Segi, hanno denunciato torture da parte della polizia». Ora – dicono gli attivisti – tocca allo stato spagnolo «dimostrare se intende davvero risolvere il conflitto, rinunciando a tutte le forme di repressione utilizzate contro il movimento indipendentista». A partire dai processi politici.
Per sostenere Lander, gli attivisti hanno istituito un blog: uncasobascoaroma.noblogs.org

 

 

 

Pubblichiamo le prime agenzie ed articoli che hanno invaso la stampa italiana ed estera dopo la notizia dell’arresto di Lander Fernandez e della conferenza stampa tenutasi alle 13 davanti gli uffici della Questura di Roma, in via Genova.

http://www.contropiano.org/it/archivio-news/archivio-news/item/9581-roma-la-polizia-arresta-un-rifugiato-basco

http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/06/13/news/fermato_giovane_basco_a_roma_sarebbe_un_militante_dell_eta-37109722/

http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/garbatella_fermato_un_32enne_basco_sarebbe_un_terrorista_delleta/notizie/202159.shtml

http://www.globalproject.info/it/in_movimento/roma-arrestaro-lander-fernandez-un-attivista-del-movimento-giovanile-basco/11785

http://www.liberoquotidiano.it/news/1037816/Terrorismo-fermato-a-Roma-uomo-sospettato-di-appartenere-a-Eta.html

http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/stati/spagna/2012/06/13/Terrorismo-fermato-giovane-basco-Roma-apparterrebbe-Eta_7028678.html

http://www.eilmensile.it/2012/06/13/roma-la-digos-arresta-un-rifugiato-basco-su-richiesta-della-spagna/

http://www.paesesera.it/Cronaca/Sono-vittima-di-un-ingiustizia-non-mi-presentero-in-tribunale

http://www.senzasoste.it/istituzioni-totali/una-persecuzione-infinita-il-calvario-senza-fine-del-militante-basco-lander-fernandez

http://www.romacapitalenews.com/garbatella-fermato-presunto-militante-delleta-in-via-delle-sette-chiese/

http://www.elmundo.es/elmundo/2012/06/13/espana/1339572909.html

http://www.elcorreo.com/alava/20120613/mas-actualidad/politica/landerfernandez-201206130937.html

http://politica.elpais.com/politica/2012/06/13/actualidad/1339574124_569945.html

http://www.telecinco.es/informativos/nacional/Detenido-ETA-Lander-Fernandez-Arinda_0_1631836841.html

http://www.eitb.com/en/news/politics/detail/904881/lander-fernandez–presumed-eta-member-lander-fernandez-arrested/

 

(Riportiamo l’articolo di Marco Santopadre – direttore di RadioCittàAperta – uscito stamane su contropiano.org

 

Cresce la solidarietà nei confronti del giovane basco arrestato ieri mattina a Roma su richiesta di Madrid. Sabato presidio a Regina Coeli, online una petizione da firmare.

Poche ore dopo il suo ‘spettacolare’ arresto a Garbatella, Lander Fernandez è stato trasferito nel carcere romano di Regina Coeli, dove è stato rinchiuso in attesa dell’udienza di convalida e poi del probabilmente lungo iter giudiziario propedeutico alla sua ‘consegna’ – il termine che indica l’estradizione tra paesi dell’Unione Europea – ai carcerieri di Madrid. Nelle prossime ore sono attesi a Roma i genitori del 32enne basco. Intanto ieri, dopo il presidio e la conferenza stampa realizzati fuori dagli uffici della Questura centrale da decine di attivisti della rete romana di solidarietà con i Paesi Baschi, è stato lanciato un presidio di solidarietà per sabato prossimo, 16 giugno, alle ore 13, sotto al carcere di Regina Coeli, per far sentire a Lander la voce e la vicinanza dei suoi amici e dei suoi compagni. E per ribadire le richieste esposte ieri durante la conferenza stampa. “Chiediamo che sia immediatamente scarcerato e che cada la folle accusa di appartenenza a ETA; che i media italiani non si appiattiscano sul processo mediatico che è già iniziato in Spagna, e che informino in modo serio e corretto; che lo Stato italiano non sia subalterno alla legislazione speciale spagnola, che è in contrapposizione con le nostre norme costituzionali; che le forze che nel nostro Paese si battono per il rispetto dei diritti umani promuovano e si facciano carico del processo di pace nei Paesi Baschi come richiesto, tra l’altro, da Kofi Annan, Gerry Adams e altri mediatori internazionali con la Dichiarazione di Aiete”.

A favore del ragazzo perseguitato è stata lanciata anche una petizione, che è possibile firmare andando sul blog http://uncasobascoaroma.noblogs.org dedicato alla campagna di verità e solidarietà per Lander Fernandez.
Ieri al giovane basco arrestato è giunta la solidarietà di numerosi esponenti della sinistra. “Rivolgiamo la nostra solidarietà all’attivista Lander Fernandez Arrinda che stamane è stato arrestato a Roma sulla base di accuse derivanti da una legislazione particolarmente restrittiva come quella spagnola, che mette sempre più in relazione gli appartenenti a movimenti sociali a organizzazioni terroristiche. L’Italia è un Paese sovrano e dovrebbe tutelare i cittadini presenti nel territorio sulla base della propria legislazione che non ha nulla a che vedere con quella spagnola che è molto più pesante di quella speciale che vigeva in Italia negli anni settanta.- hanno denunciato il consigliere regionale del Lazio per la Federazione della Sinistra Fabio Nobile e il portavoce romano della FdS Fabio Alberti. “ I principi di garanzia contenuti dalla Costituzione sul nostro territorio vanno rispettati sempre e comunque e, se necessario, anche denunciando gli accordi internazionali che impongono all’Italia di attuare misure che contrastano con la propria legislazione”.

Toni simili dal consigliere provinciale di Sel Gianluca Peciola: “L’Italia è terreno di azione dei fantasmi dell’emergenzialismo, spagnolo ora, statunitense prima. L’Italia è un Paese sovrano che deve tutelare i diritti di tutti i cittadini, soprattutto di quelli esposti a misure giudiziarie e a teoremi politici che associano organizzazioni terroristiche ai movimenti sociali. Questa associazione ha prodotto in Italia mostruosità giudiziarie e caccia alle streghe nei confronti di persone che facevano politica nei movimenti sociali alla luce del sole. Libertà per Lander Fernández Arrinda. In Spagna vige una legge antiterrorismo che farebbe impallidire i legislatori dell’emergenza dei nostri anni 70. Non si possono arrestare persone sulla base di una legislazione distante dai nostri principi giuridici e costituzionali”.

2 Comments on ★ RASSEGNA STAMPA

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