★ INIZIATIVA LOA ACROBAX – Storie di Ordinaria Repressione

  • Giugno 17, 2012 09:35

Mercoledì 20 giugno dalle ore 18 presso il L.O.A. Acrobax (Via della Vasca Navale, 6) si terrà un incontro/dibattito che vedrà la partecipazione di Irati, la compagna di Lander, chiamata ad intervenire come membro della campagna costruita intorno a questo blog.


L’occasione per intervenire è suggerita dal fatto che, partendo dalle vicende del noto 4 febbraio 2006 a Barcellona, parlare di “storie di ordinaria repressione” può anche essere una riflessione collettiva sulla situazione di interdizione delle libertà cui incorre ad oggi Lander. La campagna Desmontaje 4F (Smontiamo il 4F) è quindi un passaggio che riteniamo fondamentale per un allenamento quotidiano necessario per “smontare” – appunto – tutte le variopinte accuse e le illazioni a carico dei compagni baschi (vedi il caso di Lander), catalani (vedi i colpiti dal 4F) e più in generale di chi viene represso preventivamente perché militante politico.


Nel darvi appuntamento a mercoledì all’-ex Cinodromo, riportiamo di seguito parte dell’appello della campagna Desmontaje 4F e la scaletta prevista per la serata.

***

“Il 4 febbraio del 2006 qualcuno lanciò un vaso di fiori da una casa occupata di Barcellona durante una festa, ferendo gravemente un agente di polizia. Il Comune e la polizia, non potendo verificare chi avesse effettivamente lanciato il vaso scelsero dei capri espiatori incolpando persone innocenti che non si trovavano dentro la casa e altre che nemmeno si trovavano nei paraggi.
Questi furono i risultati di alcuni anni di processi e farseschi dibattimenti:
– Álex Cisternas e Juan Pintos hanno scontato due anni di custodia cautelare e altrettanti in prigione e semilibertá.
– Rodrigo Lanza ha trascorso tre anni in prigione in custodia cautelare ed attualmente gode di un regime di semilibertà.
– Álex, Rodrigo e Juan furono torturati durante la detenzione da parte della polizia: ma la loro denuncia per torture non fu mai accolta.
– Patricia Heras, detenuta durante un rastrellamento all’Ospedale dove era andata a causa di un incidente in bicicletta accaduto quella stessa notte ha trascorso due mesi in prigione e 4 mesi in terzo grado fino a che, il 26 aprile del 2011, non sopportando piú la pressione, ha deciso di togliersi la vita.
Il primo appello si svolse con molteplici irregolarità, non furono accettate le prove della difesa e l’unica prova dell’accusa fu la testimonianza di due poliziotti: Bakari Samyang e Víctor Bayona.
Fu presentato un ricorso alla Corte Suprema che ratificò la sentenza e aumentò le condanne. Attualmente aspettiamo una risposta dal Tribunale Costituzionale di fronte al quale è stato presentato un altro appello. Ma da qualche mese, per smontare questa messinscena della polizia e dell’Ayuntamento di Barcellona abbiamo un dato nuovo.
Gli agenti della Guardia Urbana che furono gli elementi chiave del caso, Samyang e Bayona, sono stati condannati per tortura. La sentenza mette in evidenza come simularono un delitto e falsificarono documenti, fatti che mettono in discussione la credibilità delle loro dichiarazioni come testimoni del caso 4F.
Amnesty International e la difesa denunciarono le torture subite dagli accusati del 4F ma la giudice del Tribunale 18 di Barcellona, Carmen García Martinez (tornata alla ribalta in questi giorni per aver comminato un mese di prigione preventiva agli studenti arrestati il 29 Marzo, giorno dello sciopero generale), si rifiutò di indagare e di aprire un fascicolo per fare luce su questi abusi”.

Questo è parte dell’appello che la campagna Desmontaje4F (Smontiamo il 4F) ha lanciato in tutte le città europee. Noi lo accogliamo con tutto la solidarietà e la consapevolezza che abbiamo anche perché conosciamo bene le “storie di corruzione, torture, sequestro e morte”.
Il prossimo 20 giugno vorremmo raccontare altre storie di “ordinaria repressione”. La storia di Lander Fernandez Arrinda un giovane attivista basco residente a Roma, che pochi giorni fa è stato letteralmente “catturato” da una squadra di poliziotti italiani ma sotto mandato di un feroce governo spagnolo. Vorremmo raccontare di una ferita ancora aperta, quella di Genova 2001. Oggi dopo 11 anni, ci troviamo con chi vorrebbe che di quelle giornate rimanessero solo delle sentenze dei tribunali: l’assoluzione per lo Stato e i suoi apparati e la condanna di 10 persone accusate di devastazione e saccheggio. 10 persone a cui vorrebbero far pagare il conto, con 100 anni di carcere.
Con quest’iniziativa, in una prospettiva plurale e solidale, iniziamo il nostro racconto fatto di reti e di patti di “mutuo soccorso”. Reti che abbiano mezzi e strumenti di contrasto alla repressione, che sappiano leggerla, ma che siano principalmente il luogo della solidarietà comune.

Desmontaje4F – Storie di Ordinaria Repressione
Serata di approfondimento, solidarietà e dibattito sul caso 4F di Barcellona
interverranno:

Mariana Huidobro (Madre di Rodrigo Lanza)
Hibai Arbide (avvocato)

– Dibattito con
Simonetta Crisci (Avvocato AED)
Madri per Roma Città Aperta
Esponenti della Campagna 10×100 – GENOVA NON È FINITA.
Irati per http://uncasobascoaroma.noblogs.org

Proiezione video di 15MBCNTV e reading

>>>Apericena benefit per le spese legali<<<<<<

Concerto reggae rock latino:
Jahmila
Carloforte Cotillon

A seguire djset a cura di Sister is Blooming