★ 24 FEBBRAIO, PARTIGIANI NEL CUORE DELL’EUROPA
PARTIGIANI NEL CUORE DELL’EUROPA: incontro sulle lotte odierne in Euskadi
– 19:00 APERICENA POPOLARE –
– 21:00 FILMATI E DIBATTITO con un compagno della rete di solidarietà con Euskal Herria –
Spesso e volentieri l’idea che si ha delle lotte in Euskal Herria è distorta e caricata da un immaginario fatto di stereotipi, generalizzazioni ed eroismi quasi romantici. Si è in qualche modo fatto strada il pensiero che il militante basco sia una specie di eroe dietro un passamontagna, un martire pronto a tutto per ottenere l’indipendenza della propria terra
La realtà però non è così: la lotta del popolo basco contro l’occupazione spagnola e contro il sistema economico vigente ha sì una storia secolare, lunga e difficile, ma ha la sua attuale forza soprattutto nel suo essere popolare e di massa, nel suo radicarsi nel territorio e nel suo moltiplicarsi in numerose vertenze e attraverso diverse pratiche di conflitto.
Gli Euskadi sono da sempre laboratorio di pratiche e teorie per la sua straordinaria sintesi tra indipendentismo e internazionalismo, tra clandestinità e conflitto di massa, tra emancipazione politico culturale e lotte per il lavoro, la scuola, la salute e l’ambiente.
Se però L’Euskal Herria è una importante fonte d’ispirazione per tutti coloro che contro questo mondo non smettono di lottare, è anche vero che gli Euskadi sono da sempre laboratorio di feroce repressione da parte delle autorità spagnole e francesi con metodi che, una volta ben collaudati, vengono esportati in tutta Europa.
Ciò che da sempre si è voluto negare è infatti il carattere di movimento delle lotte nei paesi baschi. Il divieto secondo il quale a chiunque, neppure alle stesse madri, sia permesso di mostrare le foto dei propri figli prigionieri politici rende infatti l’idea di quanti sforzi faccia lo stato spagnolo per spersonalizzare gli uomini e le donne che si oppongono all’occupazione spagnola e francese in Euskal Herria. Il resto della popolazione non deve vedere le foto di coloro che vengono descritti come mostri e terroristi, deve sempre rimanere questo alone di distacco, questo mancato riconoscimento del prigioniero politico come un proprio simile.
Quello che vorremmo approfondire durante la visione dei filmati, ad esempio con i video degli scioperi generali del 2012, è come le lotte portate avanti in Euskadi siano del tutto simili a quelle portate avanti nel resto d’Europa e del mondo: la difesa del territorio, la salute, la scuola, i diritti dei lavoratori e delle fasce sociali più deboli. Quello che cambia è il contesto: un contesto che reprime, punisce e tortura che mette in clandestinità movimenti e partiti, che persegue i propri imputati fin oltre i propri confini (Il caso Lander è solo l’ultimo dei numerosi casi http://uncasobascoaroma.noblogs.org/).